A Ronchi marciapiedi come discariche e i cassonetti restano vuoti

RONCHI DEI LEGIONARI. Batterie di automobile, bottiglie, scarti di lavorazioni domestiche, arredi ormai inservibili. C'è di tutto sui marciapiedi di Ronchi dei Legionari. E soprattutto accanto alle “benne” per la raccolta del verde e delle ramaglie o alle “campane” per il vetro. Si scatena la guerra tra i cittadini a suon di avvisi e di “minacce”. Cittadini ligi alla raccolta differenziata contro maleducati che scambiano queste aree come delle vere e proprie discariche a cielo aperto. Una battaglia strenua, che dura da tempo e che, nel passato, nemmeno con l'impiego di agenti della polizia municipale in borghese si è riusciti a vincere. Gli esempi sono moltissimi. In via del Capitello, proprio accanto al cantiere dove si costruisce la nuova scuola elementare, dieci giorni orsono qualcuno ha scaricato i propri rifiuti domestici, tra cui le micidiali batterie di auto. «Ho chiamato tutti – tuona un residente – da Neweco a Comune, ma quelle immondizie sono ancora lì. Un mese fa fu la stessa storia ed allora fui io a ripulire la strada, ma non voglio più farlo. E' una questione di principio».
Poco lontano, nei pressi del parco di via de Le Giare, è la stessa storia. Qui qualcuno ha appiccicato un cartello, invitando i vicini di casa o gli “ignoti” che potrebbero arrivare da fuori a non utilizzare la “campana” del vetro come deposito e attendere la giornata della raccolta porta a porta per lasciare i rifiuti. E c'è chi, come succede in piazzale Romano Fumis, in pieno centro cittadino, non si briga nemmeno di aprire il cassonetto condominiale. Piazzale Atleti Azzurri d'Italia, sembra luogo ideale per abbandonare i rifiuti. La sera non c'è nessuno ed ecco che accanto alla “benna” del verde appaiono frigoriferi e altri elettrodomestici ormai da buttare. Troppo difficile arrivare sino all'ecopiazzola di via del Lavoro artigiano e smaltire i rifiuti come si dovrebbe. In piazza Oberdan lo “spettacolo” lo offre la “campana” per il vetro, sistemata proprio in mezzo alla piazza come fosse un monumento, attorno alla quale giorno dopo giorno vi si accumula di tutto. Poi se arriva la bora i rifiuti corrono per tutta la zona e la maleducazione della gente prende il sopravvento. Lungo via Metlika, poi, è il dirupo ad essere diventato una vera e propria discarica e lo stesso si può notare in via San Pietro ed in altre strade periferiche della città.
Che fare? L'amministrazione comunale lancia appelli che, purtroppo, non vanno nella giusta direzione. «Siamo in un’epoca dove l’usa e getta la fa da padrona – commenta l'assessore all'Ambiente, Elena Cettul - ma anche dove l’unica via per minimizzare il problema è quello del recupero dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata, che dev’essere compresa e supportata nella maniera più efficace da tutti. Non di rado m’imbatto in campane di vetro vuote con borse a terra piene di bottiglie oppure in benne del verde dove vengono gettati rifiuti di tutti i tipi, oppure in zone con sacchetti abbandonati in giornate casuali e che quindi possono rimanere sulla strada per giorni». Il Comune si impegna costantemente nel miglioramento della gestione del problema e sta programmando una serie di iniziative per la sensibilizzazione. Inoltre si sta valutando come ottimizzare il servizio, anche con la collaborazione di Ambiente Newco».
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