A Skopje spunta dal nulla una statua di Tito

Mistero fitto sulla vicenda in Macedonia. Le autorità indagano. “Sospetti” su un gruppo di jugonostalgici

Lo sguardo rivolto verso il basso, pensieroso, il petto all’infuori sotto l’uniforme militare, un cappotto lungo fino alle caviglie per difendersi dai rigori dell’inverno, alti stivali ai piedi. Piedi davanti ai quali uno sconosciuto ha poi deposto una grande corona di fiori bianchi e rossi, in onore del Maresciallo. Maresciallo Tito cui è stato reso omaggio a Skopje con una grande statua in suo onore, eretta nel centro della capitale della piccola Macedonia. Ma nella città dove da anni continuano a sorgere monumenti ellenistici, edifici pubblici maestosi in stile neoclassico e gigantesche statue di dubbio gusto in onore di Alessandro Magno, Filippo il Macedone e Madre Teresa, il mistero che circonda quella di Tito è fitto. Fitto, perché nessuno sa chi l’abbia voluta e chi l’abbia collocata nel centro della città. Ed è vero giallo, ha confermato al portale informativo Balkan Insight un rappresentante della municipalità di Skopje centro. «Non abbiamo alcuna informazione su chi abbia innalzato il monumento», venerdì scorso, in occasione del 70esimo anniversario della fondazione della “seconda” Jugoslavia, quella socialista di Tito, «e i nostri ispettori sono al lavoro per verificare le condizioni del monumento». Chi si nasconde dietro il blitz? Critici e oppositori del controverso progetto milionario “Skopje 2014”, quello che sta cambiando la faccia della città tra statue, ruote panoramiche e galeoni sul fiume Vardar? Un gruppo di attivisti dediti alla “guerrilla art”? Qualche jugonostalgico? La terza opzione sembra essere, al momento, la più probabile anche se mancano ancora conferme. A una cerimonia informale per l’inaugurazione della statua era infatti presente anche Slobodan Ugrinovski, leader del partitino comunista “Sojuz na Titovi levi sili”, fondato nel 2006. «Non so chi abbia piazzato il monumento, forse qualcuno degli abitanti di Skopje che rispetta il Maresciallo», un rispetto e una nostalgia «che cresce giorno dopo giorno», ha dichiarato Ugrinovski, prima di auspicare che la statua non venga rimossa anche se “abusiva”, perché «non disturba nessuno». Forse ha ragione, forse torto, dato che un recente sondaggio indica che solo il 7% dei macedoni vede ancora in Tito la personalità più importante nella storia del Paese, preceduto di molto da Cirillo e Metodio (24%), dal patriota indipendentista Goce Delcev (23%). E perfino da Alessandro Magno (10,5%). (s.g.)

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