A Spilimbergo si lavora al grande mosaico che racconta la città

La storia
È iniziata la lavorazione nei laboratori della Scuola mosaicisti del Friuli di Spilimbergo del grande mosaico immaginato dal Comune per piazzetta Montes. L’obiettivo è quello di installarlo e inaugurare prima di Natale un intervento di riqualificazione urbana, non solo decorativo, ma anche didattico.
Il pannello, che si sviluppa in una fascia di 12 metri, presenta la varietà del territorio di Monfalcone: il passaggio dall’ambiente carsico a quello marino, la biodiversità con numerose specie di piante, le campagne e rappresentativi elementi antropici come la Rocca e le barche a vela che animano il golfo di Panzano.
L’opera è stata fortemente voluta dall’assessore all’Ambiente, Sabina Cauci, e arricchirà uno spazio pubblico, vissuto dalla comunità, mentre è dell’architetto Sergio Valcovich il vasto disegno che riesce a sintetizzare la complessità del paesaggio, senza trascurare il dettaglio di piante autoctone o elementi naturali caratterizzanti.
Tanto che il mosaico potrà appunto essere impiegato, nelle intenzioni dell’amministrazione, come sorta di tavola illustrata a uso delle scuole prima di un’eventuale escursione nelle colline carsiche alle spalle del centro. A Spilimbergo, nei laboratori della Scuola mosaicisti del Friuli, si sono quindi avviate le prime fasi di lavorazione del grande mosaico. La progettazione e la pianificazione dell’esecuzione ha previsto una divisione in parti dell’opera, che vengono singolarmente composte e che in seguito saranno assemblate.
Si è scelto di utilizzare per le tessere, come spiega la Scuola mosaicisti del Friuli, gli smalti veneziani che hanno colori brillanti e vivaci, particolarmente vibranti alla luce. Tagliate a una a una, le tessere vengono applicate su carta secondo una modalità messa a punto e brevettata in Francia a metà Ottocento dal sequalese Gian Domenico Facchina.
A lui l’architetto Charles Garnier affidò la decorazione a mosaico dell’Opéra di Parigi, un compito imponente e gravoso che Facchina, con i suoi collaboratori, portò magistralmente a termine proprio grazie alla tecnica del rovescio su carta.
Trasmessa alla Scuola Mosaicisti del Friuli attraverso un collaboratore del Facchina che fu maestro di mosaico, questa tecnica fu fondamentale quando, negli anni Trenta, alla Scuola fu commissionata la realizzazione di oltre 10 mila metri quadri di mosaici per il Foro italico, in meno di cinque anni.
Ancor oggi insegnata agli allievi e impiegata dai professionisti che escono dalla Scuola, è una tecnica molto versatile che permette l’esecuzione condivisa, il facile trasporto e il rivestimento di vaste superfici. Il mosaico per la città di Monfalcone, una volta concluso, verrà posizionato direttamente in loco su adeguati supporti a parete.
Quest’ultima fase darà la possibilità a tutta la cittadinanza di seguire l’attività di posa e di apprezzare il lavoro artistico e artigianale che vi sta a monte, fatto di cura, pazienza e attenzione, capace di coniugare il sapere della tradizione con le esigenze della vita contemporanea. –
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