A Tatjana Rojc il premio “conti Auersperg”

La consegna al Castello di Spessa, a Capriva. Presenti Boris Pahor, Elisabetta e Vittorio Sgarbi

CAPRIVA. Consegnato ufficialmente al castello di Spessa a Capriva del Friuli il Premio storico-letterario “Emilio e Janja conti Auersperg”, giunto quest’anno alla seconda edizione. L'appuntamento è nato lo scorso anno per onorare la memoria di una grande intellettuale della Mitteleuropa, la contessa Janja Auersperg, mancata due anni fa. Su sua precisa volontà, è stato istituito un premio intitolato a lei e al marito Emilio: nati entrambi in Slovenia e vissuti tra Trieste e Milano - dove Jania si è laureata nel 1942 – hanno subito le traversie della seconda guerra mondiale, dal fascismo al nuovo regime jugoslavo che li ha obbligati all’esilio, portandoli a stabilirsi a Cormons, nel collio goriziano.

Per disposizione testamentarie, assolte dalla curatrice del Premio Patrizia Cutrupi, il riconoscimento viene assegnato annualmente all'autore di una pubblicazione meritevole inerente “la scienza o la storiografia o la letteratura slovena o del Friuli Venezia Giulia”, con l’intento di valorizzare la cultura di quella parte della Mitteleuropa di cui entrambi i conti Auersperg erano originari.

Vincitrice dell’edizione 2015 del Premio Auersperg è la scrittrice e saggista Tatjana Rojc per la monografia pubblicata in Italia da Bompiani “Boris Pahor. Così ho vissuto. Biografia di un secolo”. Studiosa di lettere slovene e letterature comparate, Tatjana Rojc si è dedicata ad autori come Srec(ko Kosovel, France Balantic(, Alojz Rebula, Miroslav Košuta e Boris Pahor, che la considera l'interprete più approfondita della sua opera. Nel 2013, in occasione del centenario di Boris Pahor, l'editore sloveno Cankarjeva založba - Mladinska knjiga di Lubiana ha voluto affidare a Tatjana Rojc la stesura della monografia che l'autrice ha intitolato "Tako sem živel. Stoletje Borisa Pahorja". L'edizione italiana dell'opera presenta, in aggiunta alla versione slovena, l'intervento integrale di Boris Pahor per il film “Il viaggio della signorina Vila” di Elisabetta Sgarbi. E proprio la Sgarbi, fino a pochi giorni fa Direttore Editoriale della Bompiani, ha svolto la laudatio in onore della vincitrice del Premio. La fondatrice della nuova casa editrice “La nave di Teseo” ha dichiarato che «è stata una scelta dolorosa lasciare la Bompiani dopo 25 anni, ma questa nuova avventura editoriale è l’impresa più coraggiosa della mia vita». Nella serata anche gli interventi dello scrittore Boris Pahor e del critico Vittorio Sgarbi.

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