A Trieste lo sciopero inasprisce il “caos mense”

TRIESTE Non c’è pace per le mense scolastiche. Oggi lo sciopero nazionale indetto dalle organizzazioni sindacali dei servizi di ristorazione, in una mobilitazione che coinvolge anche il servizio nei nidi e nelle scuole d’infanzia, creerà disagi e cambi di programma in decine di istituti. Il tutto mentre resta alta la tensione fra lavoratori e Dussmann, la ditta vincitrice del secondo appalto sulle mense, il cui ingresso in servizio è posto in forse dal ricorso che il prossimo 18 febbraio approderà innanzi al consiglio di Stato.
L’assessore all’Istruzione Antonella Grim spiega che il Comune si è attivato per tempo in vista della giornata odierna: «Abbiamo fatto delle valutazioni preventive per poter dare delle indicazioni alle strutture e alle famiglie. La ditta che ha in mano il primo lotto delle mense, quello che interessa la stragrande maggioranza delle scuole primarie e medie, ci ha comunicato che il servizio verrà garantito comunque». La società fornirà ai ragazzi quello che nella lettera inviata al Comune è definito un «pasto unico sostitutivo». Il secondo lotto, quello su cui dovrebbe lavorare Dussmann ma che a causa del ricorso è ancora in mano al precedente gestore, sarà invece il più complicato da gestire. Interessa la maggior parte degli istituti che ospitano bambini da zero a sei anni. «Il gestore Cir Food ci dice entro le 9.30 di domani (oggi ndr) riuscirà a verificare il grado di adesione allo sciopero - dichiara l’assessore -. Esiste quindi la possibilità che per molte strutture si tratti di una normale giornata di servizio. In fondo l’area istruzione rimane operativa nel suo complesso. Soltanto il ramo della ristorazione è interessato dallo sciopero». I genitori sono quindi invitati a informarsi al mattino se ci sarà o meno il servizio mensa: in caso di risposta negativa le famiglie dovranno passare a prendere i bambini a mezzogiorno e riportarli a scuola, dopo il pranzo, alle 13.
Ma lo sciopero nazionale si inserisce in una situazione locale complicata anche se nei giorni scorsi la vincitrice del secondo lotto, la Dussmann, ha aperto alla possibilità di riconsiderare i pesantissimi tagli agli orari dei lavoratori annunciati ai sindacati. «L’apertura - commenta Grim - arriva dopo la seconda convocazione dei dirigenti dell’azienda davanti alla giunta. Però serve tempo per risolvere vertenze come questa, parliamo di un appalto molto rilevante». Il prossimo passaggio sarà davanti al Consiglio di Stato, il 18 febbraio: la Cir Food, attuale gestore in proroga, ha infatti ricorso contro la vittoria dei concorrenti milanesi.
Nell’attesa un gruppo di genitori delle primarie, otto istituti in tutto, ha scritto al Comune una lettera aperta in cui si esprimono solidarietà per i lavoratori e preoccupazione per le possibili ripercussioni sul servizio. Secondo i genitori l’adesione dei lavoratori allo sciopero sarà segnata non solo dalle dinamiche nazionali ma anche e soprattutto dal caso Dussmann. Una vertenza che, secondo il comitato, rischia di comportare un calo di qualità. Scrivono i genitori: «Evidentemente le riduzioni d’orario, se non verranno fermate da un’azione decisa del Comune, renderanno il servizio più scadente (sia in termini di qualità dei pasti sia di igiene) portando così un grande disagio ai nostri bimbi in un momento, quello dei pasti, cruciale per la loro educazione e la loro crescita». E ancora: «Il personale delle mense ha deciso di scioperare e ad esso, nonostante il disagio, va tutto il nostro sostegno. Oltretutto il personale delle mense dimostra una grande responsabilità nei confronti di tutti i genitori aderendo allo sciopero nazionale senza proclamarne uno ulteriore, per rimarcare l’origine locale del problema». In conclusione gli autori della lettera lanciano un allarme sulla sopravvivenza dei servizi: «Questo sciopero non è che l’ultima manifestazione di un più ampio problema, quello dello smantellamento dei servizi di scuola comunali».
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