A Villa Bazzoni un tetto di ombrelli sul “Wall Of Dolls”

Foto BRUNI Trieste 23.12.2020 Villa bazzoni contro la vioenza sulle donne
Foto BRUNI Trieste 23.12.2020 Villa bazzoni contro la vioenza sulle donne



D’ora in poi sarà una catena di ombrelli blu a difendere dalla bora e dalla pioggia il “Wall Of Dolls”, l’installazione contro la violenza sulle donne ospitata all’ingresso di Villa Bazzoni. La soluzione, concretizzatasi prima di Natale, ha il merito di riparare, almeno temporaneamente, le decine di bambole che compongono l’opera.

«L’amministrazione di Trieste si è detta orgogliosa di poter ospitare un’installazione così importante e ha promesso di finanziare presto la costruzione di una tettoia – ha spiegato Elisabetta Maresio, promotrice dell’iniziativa – ma nel frattempo occorreva una difesa provvisoria. L’idea degli ombrelli è dell’attrice Chiarastella Serravalle, presente all’inaugurazione del 13 dicembre. Ed è stato poi il DoubleTree by Hilton Trieste a fornirci gli ombrelli per realizzarla».

A dare una mano sono state anche le donne della Venjulia Rugby Trieste, che hanno passato quasi un’ora sotto la pioggia battente nel tentativo di legare ogni ombrello alla rete che costituisce l’opera. «Siamo sensibili a ogni forma di violenza», ha detto la coordinatrice della squadra Daniela Zaccaria: «Perfino nello sport ci accorgiamo che è forte la pressione esercitata sulle donne affinché non pratichino il rugby, visto come un’attività per soli uomini. Siamo qui a dare il nostro appoggio. Il sostegno è l’arma più preziosa per eliminare la violenza, in ogni campo della vita». Il mosaico di bambole, unico in Italia ad aver visto la partecipazione attiva di uomini, non resterà l’unico elemento a comporre l’opera. Nei piani delle associazioni, c’è anche la volontà di apporre una cassetta delle lettere, per dare voce a chi è vittima di abusi ma non riesce a chiedere aiuto. «Ci vuole molto coraggio per denunciare le violenze subite», le parole di Manuela Stock, copresidente dell’Adei Wizo, Associazione Donne ebree d’Italia: «Attraverso la cassetta delle lettere di cui intendiamo dotare questo spazio vogliamo permettere alle donne di scrivere quello che hanno subito. E, da lì, capire insieme come sostenerle».—





Riproduzione riservata © Il Piccolo