A2A, nuove centraline per il monitoraggio delle polveri sottili

L’acquisto di due strumentazioni per misurare la presenza di Pm10 e Pm2.5, per un importo di circa 74mila euro, l’adeguamento del sistema di trasmissione dei dati delle centraline di proprietà di A2A per il passaggio della gestione ad Arpa, a fronte di una spesa di circa 40mila euro e, infine, l’acquisto di un fonometro del costo di 25mila euro, per il monitoraggio continuato del rumore prodotto dalla centrale: sono queste le decisioni assunte durante l’ultima seduta del Tavolo Tecnico Ambientale, avvenuta prima della pausa ferie, alla presenza del sindaco Silvia Altran, della Regione, della Provincia di Gorizia, di Arpa Fvg e dell’Azienda sanitaria Isontina, nonché dei rappresentanti di A2A.
L’investimento complessivo, dunque, si attesta attorno ai 139mila euro. Fondi già a disposizione.
Per quanto riguarda, in particolare, le nuove centraline, ne è stato deciso l’acquisto e quindi è stata scelta la specifica tipologia. Le centraline saranno installate una in città e l’altra in località Fossalon, al fine di misurare Pm10 e Pm2,5, ovvero i due valori che secondo le attuali norme è possibile certificare.
Quanto, invece, al passaggio delle centraline esistenti da A2A ad Arpa, il processo di trasferimento è già in atto, mentre contestualmente è necessario l’adeguamento del sistema informatico che permetterà il transito dei dati. Un’operazione dunque quantificata attorno ai 40mila euro.
L’attenzione è stata posta non solo al controllo dell’inquinamento atmosferico, ma anche di quello acustico. Per questo si è deciso l’acquisto di un fonometro per la misurazione del rumore, a fronte di 25mila euro: la strumentazione, che opererebbe di continuo, potrebbe consentire di misurare anche eventi episodici difficilmente verificabili attualmente, e che costituiscono il problema più segnalato da parte della cittadinanza. Il fonometro sarà la prima strumentazione ad essere installata.
Si è discusso, infine, anche dell’indagine epidemiologica: indagini di questo tipo, ha osservato il rappresentante dell’Ass, sono di competenza dell’Osservatorio epidemiologico ambientale attivato dalla Regione con la collaborazione di Arpa e Ass. È quindi ipotizzabile l’estensione al territorio del monfalconese dell’area di monitoraggio già prevista per l’area triestina, inserendo pertanto Monfalcone all’interno delle attività dell’Osservatorio. A questo si affianca il progetto di Vis, che dovrebbe essere eseguito con la collaborazione tra le Aziende sanitarie Isontina e Triestina. Condividendo l’ipotesi di allargamento dell’indagine epidemiologica, il sindaco Altran ha insistito sulla necessità di avere dati quanto più possibile immediati e ravvicinati nel tempo.
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