A4, venticinque morti e quasi 1.500 scontri in tre anni di cantieri per la terza corsia

TRIESTE. Un tamponamento ieri mattina in A4, fra San Stino di Livenza e Portogruaro, in direzione Trieste, è costato la vita a Luca Fochesato, trentottenne trevigiano. Alla guida di un furgone, il giovane, dipendente di un salumificio della provincia di Padova, ha tamponato un camion. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, polizia stradale e sanitari del Suem 118, che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Fochesato è la seconda vittima del 2020 nelle tratte gestite da Autovie Venete (il primo incidente mortale lo scorso 20 gennaio in A28), un lungo elenco di sinistri e morti (con quello di ieri 25 in A4, di cui 5 in zona di cantiere) negli ultimi tre anni, quelli dei lavori per la terza corsia, ma con statistiche perfino peggiori nei tratti ancora a due corsie.
Secondo quanto comunica la concessionaria, gli incidenti dal 2017 al 2019 sulla Trieste-Venezia sono stati 1.472 con un incremento nel 2018 rispetto al 2017 (da 505 si salì a 527), ma una diminuzione a 440 l’anno scorso. Trend all’ingiù dell’incidentalità anche da Palmanova a Portogruaro, il tratto interessato dai lavori per l’allargamento dell’autostrada. Se infatti nel 2017 si sono contati 232 eventi verbalizzati dalle forze dell’ordine, con il coinvolgimento di almeno un veicolo in movimento che sia uscito dalla carreggiata o venuto in collisione con un altro veicolo, persona o ostacolo, nel 2018 si è scesi a 226 e nel 2019 a 197. Il totale è di 655.
Autovie comunica anche i dati sugli incidenti mortali. In A4 ci sono state 9 vittime nel 2017, 6 nel 2019 e ancora 9 nel 2019. Ieri la venticinquesima (in un punto a due corsie, senza cantieri). Da Palmanova a Portogruaro i morti sono stati invece 4 nel 2017, uno nel 2018 e nessuno nel 2019. Riassumendo, gli incidenti in zona di cantiere sono il 44% del totale (655 su 1.472), mentre la mortalità è del 20% (5 su 25).
E dunque, come ha evidenziato a più riprese la concessionaria, spesso il pericolo non è determinato dagli indubbi disagi per restringimenti, rallentamenti e code da Palmanova a Portogruaro, lì dove si lavora per la terza corsia con un imponente sforzo per la sicurezza, ma dai tratti “normali” di autostrada, quelli a due corsie, dove entrano in gioco a volte, lo ha rilevato lo stesso presidente Maurizio Castagna, la distrazione da smartphone e l’eccesso di velocità. Non a caso in tutta la rete di competenza di Autovie, gli incidenti rimangono frequenti, pur se in calo.
Sommando alla A4 anche A23, A28, A34 e A57 si arriva a un totale di 2.048 sinistri nel triennio 2017-2019, con 33 vittime comprese le due del 2020. Numeri che si conta di abbattere proseguendo nei lavori. Dopo l’inaugurazione a dicembre del viadotto sul Tagliamento in direzione Trieste, l’opera principale del terzo lotto, e le tre corsie nei 6,8 km tra San Giorgio e il nodo di Palmanova, la prossima tappa è l’apertura dello svincolo di San Giorgio, con un miglioramento dei raggi di curvatura delle rampe, mentre entro giugno si aggiungeranno altri 11,5 chilometri del terzo lotto: i 7 fra il ponte sul fiume Stella e Castions di Strada e i 4,5 fra Castions e San Giorgio, su entrambe le direzioni.
In dirittura d’arrivo anche l’interconnessione A23/A4 nel comune palmarino e l’abbattimento del vecchio sovrappasso lungo la direttrice Venezia-Udine, con costruzione del nuovo cavalcavia sul quale transiteranno i flussi sulla direttrice Udine-Trieste. Tra la fine dell’anno e l’inizio del 2021 si attende il taglio del nastro anche dei 9 chilometri tra Portogruaro e Alvisopoli. Ancora un anno per un tratto breve, 1,3 chilometri, ma complesso, il Palmanova-nodo di Palmanova.
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