Abbattuto un cinghiale in via Caravaggio

L’animale si è avvicinato al giardino della scuola: la polizia ambientale l’ha inseguito e gli ha sparato
Di Laura Tonero

Si aggirava nel rione di San Giovanni, con alcuni “compagni”, già da qualche giorno. Ma ieri mattina, quando si è avvicinato al giardino dell’istituto comprensivo scolastico di via Caravaggio, i residenti si sono allarmati. E uno di loro ha chiamato la polizia. Risultato: il cinghiale è stato inseguito e ucciso dalla polizia ambientale.

«Ad un certo punto ho sentito un forte scoppio. Non sapevo di cosa si trattasse - spiega il titolare della ditta Eurometalli di via Caravaggio 5 - ma poi ho capito che si trattava di uno sparo». Quello che ha abbattuto un altro cinghiale. «Questa è una zona frequentata dai cinghiali, c’è pure chi da loro da mangiare, ma - sostiene Angela Maria Malusà, residente in via delle Docce - ora hanno tutti paura, anche se qui questi animali non hanno mai fatto del male a nessuno».

La conferma dell’abbattimento arriva anche dal vicepresidente della Provincia Igor Dolenc: «L’intervento è stato effettuato dalla polizia ambientale a seguito di una telefonata di un residente. La gente ha paura e ci contatta. Si tratta di esemplari ormai stanziali».

Con il caso di via Caravaggio, torna così in primo piano l’emergenza cinghiali. Molti triestini hanno paura e ormai, non appena un cinghiale si avvicina a un giardino o a un’abitazione, avvertono la polizia ambientale che abbatte l’animale. Pesa il clamore suscitato dalla tragedia sfiorata in Strada per Longera a fine maggio quando il settantenne Bruno Zerial, uscito in giardino perché aveva sentito abbaiare il proprio pastore caucasico, si è scontrato con un cinghiale entrato nell’orto della sua villetta. È finito all’ospedale, ferito, mentre il suo cane è morto.

Il 12 giugno, invece, un cinghiale è stato abbattuto in via San Pasquale da un guardacaccia della Provincia. L’animale aveva tentato di entrare nel cortile della scuola elementare Collodi quando ancora i bambini non erano arrivati. A trovarselo davanti era stata una bidella che aveva lanciato l’allarme. Ma ormai sono frequentissime le incursioni cittadine degli ungulati: all’inizio dell’estate, durante una sessione di corse all’ippodromo di Montebello, un cinghiale è entrato nell’impianto sportivo sotto gli occhi stupefatti degli spettatori.

L’Enpa, tuttavia, non condivide la politica degli abbattimenti portata avanti dalla polizia ambientale. «Se chiamassero noi - sottolinea il referente regionale Gianfranco Urso - provvederemo a far allontanare l’animale o a farlo uscire eventualmente dal giardino senza dover ricorrere a fucili e doppiette e quindi senza ucciderlo». E ancora: «I cinghiali che si avvicinano alle zone abitate sono esemplari sinantropi, non mirano ad aggredire l'uomo, a meno che uno non tenti di colpirli con un badile o un martello. Ormai, e il caso di via Caravaggio lo evidenzia, la caccia alle streghe generata da una falsa informazione consente ai guardiacaccia di sparare anche in zone abitate».

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