«Accoglienza, basta previsioni al rialzo»

Il bando della Prefettura prevede 600 posti nel 2017, erano 350 nel 2015 e 450 l’anno scorso. Romoli: «Gorizia è satura»
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 22_12_2016 Comune Conf stampa Emporio della Solidarietà via Faiti © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 22_12_2016 Comune Conf stampa Emporio della Solidarietà via Faiti © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Che il malcontento fosse strisciante e covasse sotto la cenere, si sapeva. Ma oggi esplode in maniera chiara, netta, pubblicamente.

Nodo del contendere l’ultimo bando relativo all’accoglienza ai richiedenti-asilo emanato dalla Prefettura di Gorizia. Era atteso, oggi viene contestato. Nel 2015 si prevedeva la presenza di trecentocinquanta migranti nell’Isontino, Gradisca d’Isonzo e altre piccole municipalità escluse. L’anno successivo, il dato venne ritoccato all’insù, toccando quota quattrocentocinquanta. Quest’anno, poi, si è operata un’ulteriore “correzione”, arrivando a seicento. Apriti cielo. In soli due anni, la previsione riguardo all’accoglienza ai richiedenti-asilo è quasi raddoppiata. Le cifre “in aumento”, fanno sapere dal palazzo del governo di piazza Vittoria, sono determinate dal fatto che i flussi migratori continueranno e, probabilmente, si consolideranno visto il trend degli ultimi anni.

Ma l’amministrazione comunale non ci sta. E considera «troppo generose» le previsioni della Prefettura. Il sindaco Ettore Romoli non fa troppi giri di parole e va dritto al segno. «In questo momento - denuncia - a Gorizia ci sono 371 richiedenti-asilo. Significa che la situazione è tornata a farsi pesante e il trasferimento, nei giorni scorsi, di 50 profughi ha già esaurito il suo effetto benefico, visto che i flussi continuano incessanti. Sarebbe necessario che arrivasse qualche corriera in più da queste parti. La situazione è bloccata, nessuno sforzo è stato fatto per allargare la platea dei Comuni ospitanti. Tutto il peso continua ad essere concentrato sulle spalle di fra Gradisca d’Isonzo (sede del centro governativo Cara) e Gorizia. Inoltre, di questi 371 richiedenti-asilo, più di 100 sono ospitati in maniera precaria con soluzioni di fortuna».

L’intenzione di Romoli è di chiedere, sin da domani mattina, una riunione urgente in Prefettura. «Anche se mi sento un po’ ridicolo, visto che sono costretto a ripetere sempre le medesime cose. Gli immigrati - annota il primo cittadino - hanno ripreso a pieno ritmo ad accamparsi sulle rive dell’Isonzo, non pernottano ma lì passano le giornate. Le guardie forestali non si sono viste. È un déjà-vu senza fine. In questo quadro, si inserisce un bando prefettizio con numeri sempre al rialzo. Significa che non c’è assolutamente nemmeno la speranza di vedere allentata la pressione su questo territorio».

Ancora più deciso Fabio Gentile, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale. «Negli ultimi tre anni - sbotta - le cifre sono sempre state al rialzo. Sempre. Quindi, vuol dire che non c’è alcuna intenzione istituzionale di alleggerire il peso degli immigrati in città. I Comuni che accolgono sono sempre quelli e difficilmente altri si aggiungeranno a questa cerchia». Ciò significa, secondo Gentile, che «il peso continuerà a ricadere su Gradisca e su Gorizia con situazioni che, di volta in volta, verranno “legalizzate” con la scusa dell’emergenza (come per i quaranta del San Giuseppe a San Rocco). Temo, ma spero di essere smentito, che il prossimo passaggio sarà la requisizione di stabili comunali, anche in altre municipalità, per dare spazio a quelli che sono migranti economici. Queste eventuale misura sarà l’ultima beffa».

Il bando, ricordiamolo, riguarda tutti i Comuni dell’Isontino ma con delle eccezioni. Sono, infatti, escluse le municipalità di Gradisca d’Isonzo, Romans d’Isonzo, San Canzian d’Isonzo, Savogna d’Isonzo e Turriaco «in ragione - spiegò nei giorni scorsi il viceprefetto Antonino Gulletta - dell’esistenza nei rispettivi territori di un centro governativo o di immobili messi a disposizione per l’accoglienza dalla Prefettura o di convenzioni fra la Prefettura e l’ente locale per l’erogazione di servizi analoghi a quelli previsti dal bando». Gradisca d’Isonzo è il caso più macroscopico: non è interessata al bando perché già ospita sul proprio territorio il Cara che, peraltro, è sempre più off limits.

Il termine di scadenza della presentazione delle corrispondenti offerte è stato fissato alle 12 del 10 marzo prossimo.

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