Accordo per 8 parti all’ospedale di Sempeter

Nel 2014 si registrarono due parti. Che diventarono quattro nel 2015. Nel 2016 c’è stata una conferma: altre quattro nascite al di là del confine che non c’è più.
Il riferimento è ai numeri, assolutamente striminziti, dei parti (fisiologici, tramite taglio cesareo o ausilio ventosa, con o senza complicanze) di donne goriziane all’ospedale sloveno di Sempeter Vrtojba. Non serve nemmeno dire che l’esperimento non ha funzionato o, quantomeno, non come si pensava (o si sperava). A parlare sono i numeri. Meno del 2% delle gestanti goriziane si è rivolta al nosocomio d’oltreconfine per dare alla luce il proprio bambino.
Nonostante tutto, l’Azienda sanitaria Bassa Friulana-Isontina ha appena deciso di rinnovare l’accordo transfrontaliero per l’utilizzo del Punto nascita dell’ospedale “Splosna Bolnisnica Dr.Franca Derganca” di Sempeter Vrtojba anche nel 2017. Alla struttura sanitaria slovena verrà riconosciuta una somma di 1.200 euro a parto che l’Aas Bassa Friulana-Isontina si impegna a versare nelle casse dello stesso ospedale. Per il 2017, stando al decreto dirigenziale numero 57 appena firmato dal direttore generale dell’Aas Giovanni Pilati, sono stati accantonati 9.600 euro per coprire il costo di otto parti: soldi che verranno, all’occorrenza, prelevati dal conto “Acquisto di prestazioni fatturate in regime di ricovero extra-regionali” del bilancio aziendale 2017. Una previsione che, alla prova dei fatti, rischia di rivelarsi sin troppo ottimistica visti i precedenti. Il periodo di applicazione dell’accordo si estende sino al 31 dicembre.
Ma entriamo nel dettaglio. In pratica, potranno usufruire di questo servizio le partorienti non solo di Gorizia ma anche di Farra d’Isonzo, Mossa, San Floriano del Collio, San Lorenzo Isontino e Savogna d’Isonzo: donne - è scritto a chiare lettere nel decreto aziendale - «seguite nel corso della gravidanza dagli ambulatori ospedalieri di Gorizia o del Distretto sanitario Alto Isontino».
«Avuto riguardo che l’accordo stipulato tra la Regione Fvg e l’ospedale “Splosna Bolnisnica Dr.Franca Derganca” di Sempeter, sottoscritto il 18 luglio 2014, sarà valido sino a che una delle due parti non comunicherà una diversa volontà, si ritiene necessario confermare le stesse condizioni già applicate nel corso del 2016, anche per il 2017, affinché le cittadine italiane residenti nei comuni di Farra d’Isonzo, Gorizia, Mossa, San Floriano del Collio, San Lorenzo Isontino e Savogna d’Isonzo, munite della relativa autorizzazione preventiva rilasciata dal Distretto Alto Isontino, possano scegliere volontariamente di partorire nel Punto nascita sloveno, con successiva liquidazione della tariffa prevista a carico dell’Aas 2 Bassa Friulana-Isontina», si legge nel decreto.
Interessante un altro passaggio dell’intesa che le dà una dimensione ancora più transfrontaliera. Nel caso in cui il neonato dovesse avere necessità di assistenza medica neonatologica, l’equipe medica di ostetricia e pediatria dell’ospedale dell’ospedale sloveno di Sempeter si impegna a trasferirlo alla Neonatologia dell’Irccs Burlo Garofolo di Trieste o all’Azienda ospedaliero-universitaria Santa Maria della Misericordia di Udine «con spese di trasporto - viene chiarito nel testo del decreto - a carico del Sistema sanitario regionale (Ssr) del Friuli Venezia Giulia». Non solo. Il direttore generale ha incaricato il Distretto sanitario Alto Isontino a «rilasciare alla donna in gravidanza la preventiva autorizzazione ad accedere, per la sola effettuazione del parto, al Punto nascita dell’ospedale sloveno, nonnché alla successiva liquidazione della tariffa prevista, con addebito dei relativi costi su un apposito budget di spesa».
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