Addio a Enea Anita Bressan “staffetta” in bici per l’Unità

il personaggio
«Ti piace la mia nuova Mercedes?» amava scherzare, parlando del deambulatore che l’ha accompagnata negli ultimi anni. E via, ricurva ma sempre sorridente, a salutare le amiche al bar e fare la spesa: nel “quartiere” del supermercato Eurospar era una sorta di mascotte. Del resto l’ironia e la capacità di prendere in giro anche la sofferenza sono sempre stati una costante nella vita di Enea Anita Bressan, spentasi all’età di 86 anni. Originaria di una famiglia contadina del borgo Trevisan, orgogliosamente di sinistra, Anita ha fatto della fatica e del servizio uno stile di vita. Due i dolori che l’hanno segnata ma non ne hanno scalfito il sorriso: la perdita del figlio Dino e del marito Francesco Scians.
Era stata una preziosa volontaria del locale Pci, sempre pronta a cucinare gli gnocchi alle feste dell’Unità o – alla domenica – a sciropparsi chilometri in bici, con qualunque meteo, per consegnare nelle case una copia dell’omonimo giornale di partito. Venne addirittura immortalata in questa preziosa attività, e ne era orgogliosa, da due grandi pittori come Paolo Tonzar e Sergio Altieri. Anita Bressan lascia la figlia Lorena, il genero Claudio, le nipoti Elisa ed Irene e numerosi familiari. Sarà possibile salutarla lunedì dalle 8 alle 10.30 nella Cappella dell’Ospedale di Gorizia e dalle 11 al cimitero di Gradisca ove avverrà la sepoltura. La famiglia ringrazia per l’amorevole assistenza la cognata Silva, i reparti di Medicina, Neurologia e l’Rsa del nosocomio di Gorizia, il personale dell’Adi di Cormons e della coop sociale L1, la dottoressa Maria Teresa Zarbo e l’assistente sociale Marisa Viscomi per la professionalità e l’umanità dimostrate. —
L. M.
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