Addio al vigile del fuoco-detective Concas

Si è spento a 73 anni l’ex pompiere titolare dell’agenzia di investigazioni Cobra. Portò aiuto ai terremotati di Friuli e Irpinia



Una vita in prima linea come vigile del fuoco. Poi, dopo la pensione, una nuova avventura condivisa con la figlia Francesca: l’apertura dell’agenzia di investigazioni, “Cobra 45”. È morto all’età di 73 anni Nunzio Concas, molto conosciuto in città proprio in virtù del doppio ruolo rivestito: pompiere e detective particolarmente gettonato per indagini in diversi settori, dagli accertamenti pre e post matrimoniali alle verifiche sulle infedeltà coniugali, passando per controlli in campo assicurativo, economico o finanziario. Un nuovo capitolo professionale, corso avviato con grande entusiasmo, lui che da sempre, come ricordano alcuni colleghi, aveva una passione per il lavoro svolto da Polizia e Carabinieri.

«A 20 anni aveva iniziato con passione la sua carriera di vigile del fuoco, con tanti elogi per l’aiuto portato dopo il terremoto del Friuli e dell’Irpinia nonchè per i molti interventi eseguiti con successo - racconta il fratello Midio Concas -. È stato anche istruttore per i nuovi allievi. Purtroppo durante un addestramento era stato colpito al cuore per la rottura di una valvola, con conseguenti problemi di salute che l’avevano costretto al congedo, ma non si è fermato, aprendo poi quell’ agenzia che gli ha regalato tantissime gratificazioni».

Tra chi lo conosceva bene c’è Nereo Decimani, vigile del fuoco in pensione, che per anni aveva condiviso con lui le operazioni dentro e fuori la caserma. «Ero appena arrivato, ancora giovane, e Nunzio guidava i mezzi – racconta – un giorno, al rientro da un servizio, mi ha permesso di riportare il camion alla base, cosa che non veniva concessa agli ultimi arrivati. E così poi ha fatto per tante volte. Mi sentivo orgoglioso e felice, lo ricordo con affetto per questi gesti. E poi ci sono tanti anni di lavoro, era un personaggio carismatico, divertente, ma allo stesso tempo impegnato. Era stato ospitato anche in una trasmissione televisiva nazionale, perché aveva salvato un ragazzo da un tentativo di suicidio. Siamo rimasti in contatto anche dopo la pensione, quando aveva l’agenzia investigativa, che funzionava bene, sentivo la soddisfazione da chi si era rivolto a lui per un aiuto. L’ultima volta - aggiunge - ci siamo parlati al telefono a gennaio, so che seguiva delle terapie, ma di questo non diceva molto. Insieme ricordavano invece gli episodi accaduti al lavoro, dai più seri agli scherzi che si facevano in caserma».

Diego Castelli l’aveva conosciuto invece da ragazzo, quando era arrivato in caserma per la leva. «È stato per me un istruttore, all’epoca del servizio militare, una persona vivace, una persona piacevole, di cui ho un ricordo bellissimo»

I funerali si terranno giovedì alle 11.20 in via Costalunga. —



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