Addio all’ex primario Gaetano Vita pioniere della cataratta al San Polo

Il lutto
Per un’intera esistenza, e finché le forze lo hanno sorretto, il professor Gaetano Vita si è speso per restituire la vista alle persone, ma stavolta sono stati i suoi occhi, purtroppo, a spegnersi per sempre. Lo stimato medico, primario della Struttura complessa di oculistica dell’ospedale di Palmanova fino alla quiescenza nel 2004, fondatore del Rotary club di Monfalcone e Grado, chirurgo volontario in Kenya, domenica è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari. Aveva compiuto 82 anni il 21 aprile. Profondamente dedito al lavoro (solo nel 2018 l’interruzione della libera professione), alla famiglia e pure molto legato agli amici, rimastigli vicino fino all’ultimo, Vita lascia un vuoto incolmabile.
«La grande umanità, la generosità e la sobrietà sono le doti che hanno sempre contraddistinto la sua opera e il suo rapporto con il prossimo: per queste vorremmo fosse ricordato», così il figlio Stefano, altrettanto noto primario di oculistica. I funerali si terranno sabato alle 11 al duomo di Sant’Ambrogio, la camera ardente nella cappella del cimitero dalle 8.30. Gaetano Vita era siciliano, nato nel ’37 a Palagonia, Catania. Aveva compiuto nel capoluogo gli studi classici e sempre lì si era laureato, 24enne, in Medicina. A portarlo al Nord era stato il servizio militare, ufficiale medico al battaglione Nembo di Gradisca. Ma a farlo restare l’amore per Anna Maria, con cui si sposò due anni dopo ed ebbe due figli, prima Stefano poi Francesca. Del 1963 l’approdo all’ospedale civile di Monfalcone, come assistente. «A quei tempi – ricorda il primogenito – era stato da poco fondato dal professor Severino Stagni il reparto di oculistica. Così, affascinato dalla disciplina, si iscrisse alla scuola di specializzazione di Napoli». «Con Stagni e il collega Gianni Zanasi – prosegue – portarono l’oculistica di Monfalcone all’avanguardia, tanto che papà negli ’80 fu uno dei primi chirurghi italiani a impiantare lenti intraoculari per la cataratta». Qui continuò fino al ’97, quando vinse il concorso di primario a Palmanova. Si occupava prevalentemente di chirurgia del segmento anteriore, di strabismo e chirurgia plastica palpebrale, sua grande passione. Le altre erano la vela (tesserato Svoc) e il calcio, sport di gioventù: era un gran tifoso della Juve. –
T.C.
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