Addio “Baja”, papà di Paolo Vidoz

Aveva 78 anni. I funerali domani a Lucinico. Il figlio: «Se ne è andato prima di cominciare a soffrire»
Bumbaca Gorizia Arrivo Paolo Vidoz a Ronchi, con mamma Rita e papà Bruno
Bumbaca Gorizia Arrivo Paolo Vidoz a Ronchi, con mamma Rita e papà Bruno
C’era tutto l’orgoglio di un padre nello sguardo di Bruno Vidoz quando nel 2000 il figlio Paolo è tornato dall’Olimpiade di Sidney con al collo la medaglia di bronzo. E anche se, magari, in fondo, avrebbe preferito che quel figlio, per guadagnarsi da vivere, avesse fatto un altro mestiere piuttosto che il pugile, quell’orgoglio non è mai venuto a mancare e, di sicuro, lo ha portato con sé. È con lui anche adesso che non c’è più.


Bruno Vidoz se ne è andato ieri all’età di 78 anni. Per gli amici di Lucinico era semplicemente “il Baja”, soprannome ereditato da sempre da quel figlio campione di boxe che, appesi i guantoni al chiodo, qualche anno fa ha deciso di dedicarsi alla terra di famiglia e ha aperto il suo agriturismo sullo stradone della Mainizza. «Se ne è andato prima di cominciare a soffrire, è andata così», si limita a dire con profonda mestizia Paolone. E la scomparsa di Bruno Vidoz ha destato profonda commozione in tutta Lucinico.


Ferroviere in pensione, il Baja era una persona conosciuta e benvoluta da tutti. Sin da giovane era entrato nelle Ferrovie dello Stato. Addetto al personale viaggiante con il ruolo di controllore, una volta in quiescenza si era dedicato al lavoro in quei campi di famiglia che tanto profondamente amava.


Chi lo ha conosciuto lo descrive come un uomo pieno di cordialità e di calore. Cordialità e calore che ha saputo tramettere a tutti. Era molto attivo nella vita associativa dei ferrovieri e promuoveva iniziative di diverso tipo rivolte alle famiglie dei colleghi. Contava una gran schiera di amici con cui ha condiviso momenti indimenticabili di aggregazione e di dialogo. Quella di Bruno Vidoz era un’espansività unica. Sapeva trasmettere sicurezza e simpatia e conosceva bene il mondo dell’agricoltura, tanto che i suoi consigli si rivelavano spesso preziosi.


Sempre piacevoli erano poi le sue conversazioni, che spaziavano in ogni direzione. A lui ha voluto dedicare un pensiero il presidente dell’associazione di quartiere “Lucinis”. Nell’esprimere il cordoglio del paese e tutta la sua commozione e il suo rimpianto, Giorgio Stabon ha definito l’amico come «un uomo capace, lavoratore, attaccato ai valori che ha rappresentato; un punto di riferimento per tutta la comunità». Con la sua morte, scompare dunque un pezzo della storia di Lucinico, una storia «resa viva dalla linearità del suo profilo morale e dalla ricchezza della sua preparazione culturale».


Oltre a Paolo, Bruno Vidoz lascia la moglie Rita, le figlie Laura e Lucia e i nipoti.


Il funerale si svolgerà domani mattina alle 10 nella chiesa parrocchiale di San Giorgio a Lucinico (con partenza del feretro dall’abitazione di via Licinio 11).


La cerimonia sarà anticipata questa sera alle 18.30 da una messa di suffragio sempre nella chiesa della frazione.


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