Affido familiare in calo il Comune cerca volontari

Su ogni sacchetto, e ce ne saranno migliaia per oltre 1.500 chili di carta, sono disegnate due casette e una stradina di collegamento, per un'andata ma anche un ritorno. A percorrerla idealmente i...

Su ogni sacchetto, e ce ne saranno migliaia per oltre 1.500 chili di carta, sono disegnate due casette e una stradina di collegamento, per un'andata ma anche un ritorno. A percorrerla idealmente i ragazzi che, in situazioni di difficoltà nella famiglia d'origine, grazie al Gruppo affidi del Comune vengono ospitati da altri nuclei, composti da una coppia o da una singola persona.

Le persone che possono dare la disponibilità ad accogliere in casa ragazzi che si trovano in ambienti complessi vanno spronate di più. Per questo parte la campagna di sensibilizzazione promossa dal Comune con la collaborazione della sezione dell'Anfaa (Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie), guidata da Fabio Pillin, e dell'Associazione panificatori e affini della provincia, con il presidente Edvino Jerian: in 50 esercizi si troveranno le buste del pane con l’immagine di cui sopra e la scritta "Affidamento, parliamone", assieme ai recapiti telefonici del Gruppo affidi del Comune e dell'Anfaa.

Questa forma di intervento solidale, sostenuta da un contributo economico, è calibrata in base alle necessità e al contesto, e si sviluppa secondo un progetto educativo concordato con i servizi del territorio. I giovani, che mantengono comunque un rapporto con i genitori, a un certo punto ritornano nell’abitazione di famiglia.

I numeri degli affidati non sono in aumento. «Anzi - commenta Paola Tagliapietra del Gruppo affidi - forse sono più bassi degli scorsi anni». Si parla per il 2016 di 55 affidi a tempo pieno (giorno e notte), divisi tra 27 eterofamiliari e 28 parentali. L'anno scorso si sono anche registrati 76 affidi leggeri (qualche giorno a settimana), solo eterofamiliari.

IL Gruppo del Comune, che segue tutto l'iter, ha anche la collaborazione dell'Asuits, con lo psicologo Franco Bruni e alcuni volontari, e ogni anno riesce ad avvicinare una trentina di persone interessate a collaborare.

«Sarebbe bello avere più disponibilità - spiega ancora Tagliapietra - da parte di altre coppie, famiglie già con bimbi o single, e in particolare da trentenni e quarantenni».

In questo quadro, in appello alle mamme che vivono situazioni delicate è stato rivolto dall’assessore alle Politiche sociali Carlo Grilli: «Affidatevi ai Servizi sociali, perché non vi portiamo via i bambini ma accompagniamo le famiglie con l'obiettivo che i bimbi restino all'interno dei propri nuclei familiari».

Esempi concreti di questo impegno sociale sono i quarantenni Giulia e Marco Degrassi, che da sei anni hanno in affidamento un ragazzo quasi maggiorenne. E ancora Maria Letizia Bosa, 67 anni, a disposizione del Gruppo dal ’95, e poi Indira Gregovich, 61 anni, che ha ospitato quasi una decina di bambini, sia da sposata e sia da single.

Questa campagna di sensibilizzazione vivrà un’altra tappa in occasione di Trieste Estate, con la proiezione de “Il ragazzo con la bicicletta”.

(b.m.)

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