Agenti uccisi, apre la camera ardente: folla per l'ultimo saluto di Trieste

TRIESTE Dopo il completamento dell’esame autoptico il cui responso sarà pronto entro 60 giorni, la Procura disporrà ora una perizia balistica per ricostruire nel modo più minuzioso possibile la dinamica della sparatoria in Questura costata la vita agli agenti Pierluigi Rotta e Matteo Demenego.
Si tratta di un altro passo di importanza primaria nell’ambito dell’indagine. In vista del conferimento dell’incarico, si muove anche la difesa di Alejandro Augusto Stephan Meran, il 29enne dominicano che ha ucciso i due poliziotti: l’avvocato di fiducia Francesco Zacheo ha nominato un consulente balistico di parte, Sandro Lopez.
Il giovane omicida per alcune settimane resterà in cella da solo: la valutazione è che si tratti al momento della soluzione più sicura. Restano ancora da definire i tempi per la “superperizia” psichiatrica: una consulenza tecnica collegiale che la Procura affiderà ad esperti di fama nazionale. Nel frattempo Zacheo conferma di aver ricevuto dalla Germania documentazione sanitaria che attesta il fatto che durante la permanenza in Baviera era stata diagnosticata a Meran una schizofrenia cronica.
Intanto nel Consiglio comunale di ieri sera è stata approvata all’unanimità la mozione presentata dai forzisti Alberto Polacco e Michele Babuder, condivisa dagli altri esponenti dell’assemblea civica, per il conferimento della cittadinanza onoraria e l’intitolazione a Rotta e Demenego del piazzale antistante il centro congressi in Porto vecchio. L’auspicio è che quanto accaduto serva «da monito, affinché la coscienza civica, le istituzioni e lo Stato siano realmente vicini a tutti gli operatori delle forze dell’ordine». Nella mozione si rimarcano le «numerose testimonianze del forte legame» degli agenti uccisi con la comunità triestina e «la sentita riconoscenza manifestata dall’intera città».
Un’iniziativa che ha costituito l’ideale prologo della giornata di oggi: con l’apertura alle 17 della camera ardente nel famedio della Questura comincerà il lungo addio a Pierluigi e Matteo. Domani, alle 11.30, il vescovo Giampaolo Crepaldi celebrerà i funerali nella Chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo. Ieri si è appreso che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non potrà essere presente alle esequie. I fitti impegni in agenda non lo consentono. Il premier, però, farà il possibile per essere a Trieste quantomeno oggi pomeriggio alla camera ardente.
Già da ieri sono scattate le prime misure di sicurezza: il livello di attenzione sarà massimo fino al momento in cui le salme dei due agenti raggiungeranno l’aeroporto di Ronchi, al termine dei funerali, per poi essere trasportate a Roma su un C130 dell’Aeronautica militare che atterrerà a Ciampino.

Mercoledì è prevista la presenza del presidente della Camera Roberto Fico, del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, del Capo della Polizia Franco Gabrielli, dei Comandanti generali dell’Arma dei carabinieri, Giovanni Nistri, e della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana. Tra i politici ci saranno anche il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa e i viceministri all’Interno Vito Claudio Crimi e Matteo Mauri.
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