Aggredisce due agenti carcerari, a giudizio

Se l’è presa con due agenti della Penitenziaria e dopo averli insultati, li ha aggrediti picchiandoli pesantemente. Il gip Guido Patriarchi lo ha rinviato a giudizio accogliendo le richieste del pm Lucia Baldovin. Si tratta di Maurizio Rapisarda, 52 anni, un detenuto protagonista in passato, quando era a piede libero, anche di uno spettacolare raid nell’ufficio comunale di via Foscolo, nel quale aveva sfondato le vetrate e rovesciato le scrivanie, seminando il panico. L’episodio, avvenuto in carcere, porta la data dello scorso 15 gennaio. Rapisarda in preda a una violenta crisi di nervi, in questa circostanza aveva anche distrutto il vetro di una finestra, aveva danneggiato uno sgabello e divelto il tubo di scarico di un lavandino. Poi si era scatenato contro due agenti della Penitenziaria, intervenuti per trattenerlo. Uno era stato colpito da un pugno al volto, che gli aveva rotto un incisivo. Alla fine era stato bloccato. Ma non era stato facile.
Da qui l’apertura del nuovo fascicolo a carico del detenuto e la richiesta del pm - accolta poi dal gip - di rinvio a giudizio. Rapisarda è stato assistito dall’avvocato Donatella Majer.
Come anticipato, qualche anno fa il suo nome era salito alla ribalta della cronaca per l’assalto ai locali dell’unità operativa dei servizi sociali del Comune in via Foscolo, durante il quale una donna si era anche sentita male per lo spavento. All’origine della performance di Rapisarda un problema di affidamento di un minore da parte del Tribunale, avvenuto secondo criteri che Rapisarda aveva ritenuto ingiusti. Da qui la protesta e quindi l’assalto. Rapisarda, cui era stato negato un incontro con gli operatori sociali, si era infuriato. Con un calcio aveva sfondato il vetro di una porta, poi aveva fracassato le vetrate. Infine aveva lanciato in aria alcune poltrone.
E questo era accaduto in mezzo alla gente: assistenti sociali, funzionari e altre persone che, avevano un appuntamento. Nessuno aveva avuto il coraggio di trattenerlo. Dopo aver danneggiato tutto, l’uomo era fuggito andando verso via Petronio. Lì, in uno stabile dove abita l'ex moglie, si era nuovamente scatenato, cercando di sfondare la porta. Alla fine se n’era andato. Ma i poliziotti della Volante lo avevano bloccato e arrestato.(c.b.)
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