Il bicchiere scagliato contro il collo, l’arteria recisa: cos’è successo a Cormons
Cominciano a delinearsi i contorni dell’aggressione che si è verificata a Cormòns: il giovane ferito gravemente sarebbe fuori pericolo
Cominciano a delinearsi i contorni dell’aggressione che si è verificata a Cormòns nella notte fra il 23 dicembre e la vigilia. Il tutto è nato da un alterco (in questi casi si parla di “futili motivi”) che non si è limitato, purtroppo, soltanto alle parole.
Un maggiorenne (attorno ai 30 anni) di nazionalità italiana, parecchio su di giri, ha scagliato addosso al minorenne un bicchiere che, rompendosi, gli ha reciso un’arteria del collo.
Quest’ultimo, al contrario di quanto emerso in un primo momento, è nato in Italia da una famiglia straniera. Immediati sono scattati i soccorsi. Il giovane è stato portato, in ambulanza, all’ospedale di Udine grazie a un’operazione immediata e coordinata della Croce verde goriziana.
Anche l’aggressore è stato portato al Pronto soccorso, ma a Gorizia, con ferite non gravi perché, a quanto si è capito, prima del fattaccio, c’era stata anche una zuffa precedente. L’uomo (l’aggressore) risulta essere piantonato, in ospedale, dai carabinieri.
Il sindaco di Cormòns Roberto Felcaro è in costante contatto con le forze dell’ordine e non vuole fare commenti sull’accaduto, evidenziando disappunto e rammarico.
L’aggressione, come riportato ieri dal Piccolo, si era verificata lunedì dopo le 21 in pieno centro a Cormons. Dopo il colpo alla gola e il sangue che cominciava a sgorgare dall’arteria recisa, era stato dato l’allarme con la chiamata al Nue 112 e la corsa dell’automedica e dell’ambulanza verso il centro collinare.
Non è stato facile tamponare la ferita: fondamentale l’intervento tempestivo dei sanitari della Croce Verde Goriziana, prima, e di Asugi, poi. Quindi la corsa all’impazzata verso l’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine.
L’aggressione ha avuto come teatro viale Friuli, in pieno centro a Cormòns. Il giovane aggredito ha perso molto sangue e, fortunatamente, non ha mai perso conoscenza. Tant’è che dovrebbe essere fuori pericolo proprio grazie alla velocità di intervento e alla professionalità del personale sanitario intervenuto in loco.
Sul selciato di viale Friuli, lunedì sera, c’erano ancora la carta imbevuta di sangue, le buste lasciate dai soccorritori e qualche macchia che qualche residente aveva già tentato di lavare con l’acqua nella speranza di cancellare anche il ricordo di quanto accaduto.
Riproduzione riservata © Il Piccolo