Ai senza fissa dimora una via di Staranzano sulla carta d’identità

Il Comune sceglie il nome “virtuale” Madre Teresa di Calcutta Una registrazione all’anagrafe anche per tutelare la privacy
Di Ciro Vitiello

STARANZANO. Le persone “senza fissa dimora” che vivono a Staranzano avranno una residenza anagrafica sui documenti di identità. La via virtuale e territorialmente inesistente si chiamerà “via Madre Teresa di Calcutta”, nel 1979 Nobel per la Pace, che ha dedicato la sua vita ai poveri nel rispetto della dignità umana. È la decisione presa nei giorni scorsi dalla giunta comunale per consentire a tutti una regolare iscrizione all’anagrafe comunale e, allo stesso tempo, proteggere la privacy.

Impossibile quantificare il numero dei “senza fissa dimora”, spesso abbandonati al loro destino e ignorati, che diventano gli “ultimi” di un tessuto sociale. Sono persone sprovviste di un’abitazione, oppure vivono in domicili temporanei, in strutture di accoglienza... Magari hanno seri problemi, legati al recupero di alcol e droga, oppure sono reduci dal carcere dove hanno regolato i loro conti con la giustizia. In precedenza queste persone erano iscritte come domicilio in una strada denominata “via dei senza fissa dimora”. Una dicitura convenzionale che poteva costituire una discriminante, violando nello stesso tempo la tutela della privacy.

Ecco che il Comune di Staranzano, impegnato sul fronte dell’assistenza sociale rivolta ai bisognosi, per questi casi particolari ha adottato una decisione “suggerita” anche dal garante della privacy. «Abbiamo voluto intitolare questa strada alla Madre Teresa di Calcutta – spiega l’amministrazione comunale – proprio perché la beata ha dedicato la sua vita ai poveri, agli ammalati e a coloro che soffrono nella loro esistenza. La nostra garanzia è che saremo sempre attenti su questo fronte nell’aiutare le persone bisognose. L’ente con gli strumenti a disposizione vuole cercare di fare il possibile per risolvere questi disagi sociali».

Ma la nuova “intitolazione” è stata un’occasione per fare il punto della situazione sulla toponomastica di Staranzano, che rievoca tracce di storia locale e nazionale, anche se la crisi dell’edilizia ha frenato la costruzione di nuove zone residenziali. Non a caso le ultime strade risalgono al 2012, con via Nogarelli (toponimo), nella zona nuova A&O retrostante l’Istituto Einaudi e quella dedicata alla staffetta partigiana Ondina Peteani, una strada divisa tra i territori di Staranzano e Monfalcone nell’area della piscina comunale in corrispondenza della provinciale per Grado. In quella occasione uno studio sulla toponomastica di Staranzano era stato effettuato proprio dall’attuale sindaco, Riccardo Marchesan, che ricopriva la carica di assessore con delega ai Servizi demografici.

L’assegnazione dei nuovi nomi, davanti a nuove zone residenziali, attinge non solo a “suggerimenti” in campo nazionale, ma in quello locale con l’ausilio dello storico e scrittore bisiaco Sergio Cucut, su incarico dell’Ufficio demografico, al quale sono demandate tutte le pratiche per l’intitolazione, a cominciare dalla richiesta del parere dell’organismo regionale della Deputazione di Storia Patria di Udine e Trieste.

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