Al Rittmeyer 311 domande per un solo posto

Ricorso in Procura per un posto da infermiere? La notizia è stata buttata nel web, dove con grande evidenza si parla di non ineccepibile svolgimento di un concorso per infermieri all’Istituto regionale Rittmeyer per i ciechi, con l’immediata richiesta di bloccarne l’esito da parte di alcuni scontenti.
«Si tratta in realtà del ricorso di uno solo, Angelo Del Vecchio - risponde Hubert Perfler, il presidente del Rittmeyer e anche dell’Unione provinciale ciechi di Trieste -, ce lo ha per adesso annunciato via mail, ma mi risulta essere una personalità che già altrove si è dimostrata un po’ “rissosa”. Il concorso si è svolto una settimana fa e la graduatoria finale è stata appena pubblicata».
La notizia del ricorso (che appare però al plurale, “scattano le denunce...”) è stata lanciata dalla redazione di “Nurse24.it”, di cui risulta direttore responsabile proprio Angelo Del Vecchio. Se non si tratta di omonimia, certo di un caso assai singolare. L’articolo poi, come in questi casi accade, è stato ripreso da altri siti e così il “caso” è rimbalzato nella rete.
Per ora il Rittmeyer ha avuto solo notizia informale di questo ricorso, non sono ancora arrivati gli atti ufficiali, ma il presidente è certo della corretteza di questa, come di tante altre precedenti prove concorsuali, afferma, dove presidente della commissione esaminatrice è Elena Weber, direttore generale dell’istituto (la quale però preferisce non intervenire sull’argomento).
Notizia perfino più eclatante è che al bando per la formazione di una “graduatoria preventiva per il reclutamento di personale a tempo pieno e parziale”, dove di fatto l’istituto cercava nell’immediato una sola persona, «un infermiere per la casa di riposo del Rittmeyer» come spiega Perfler, si sono iscritti ben 311 candidati, alle prove scritte e orali si sono presentati in 238 e alla fine sono stati dichiarati idonei in 148. A proposito di ricerca di un lavoro...
Tanto numerosi erano i candidati che per la prova scritta è stato necessario trovare una sede abbastanza capiente, l’aula magna della Sissa in via Bonomea.
«Adesso siamo in attesa di vedere come proseguirà la vicenda» si limita a dire il presidente, alla guida di un istituto che segue un centinaio di persone non vedenti, di cui una trentina residenti e gli altri con aiuto domiciliare. Inoltre ci sono 23 persone assistite nella casa di riposo. Là dove è atteso un infermiere, che dunque avrà un ruolo fondamentale nell’assistenza. (g. z.)
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