Alcatel, macchinari all’Est. Ma gli interinali restano

Sebbene sia partita la delocalizzazione in Romania per i 200 lavoratori a termine si profila un prolungamento dei contratti. Sindacati: problemi da gennaio
Lasorte Trieste 02/12/08 - Alcatel
Lasorte Trieste 02/12/08 - Alcatel

Parte nei prossimi giorni la delocalizzazione di certe lavorazioni stabilita a suo tempo dal gruppo francese Alcatel Lucent per lo stabilimento di Trieste. Mentre addetti rumeni (una quindicina) stanno prendendo confidenza con le attrezzature che dovranno usare, a giorni appunto inizierà il trasferimento in Romania di apparecchiature per l’assembleggio e il collaudo funzionale della produzione. Sul fronte occupazionale, comunque, i programmi che a suo tempo parlavano di 200 contratti interinali che non sarebbero stati rinnovati, stanno subendo uno slittamento.

«La direzione non vuole dare i numeri dei contratti che non verranno rinnovati - spiega Andrea Raini, Rsu-Uil - ma ci ha comunicato che non ci saranno grossi cali di personale entro l’anno, grazie a uno spostamento delle mansioni e delle competenze assegnate ai contrattisti a tempo determinato sui reparti dell’integrazione (in cui le componenti di una centrale telefonica vengono riunite e configurate secondo le richieste del cliente, ndr) e dell’industrializzazione».

«Le perdite di posti di lavoro - annota Sergio Cortesi, Rsu Cgil - saranno contenute in seguito a un mutamento di professionalità fra i lavoratori interinali. L’operazione Romania sta in effetti slittando: in questo periodo avrebbe dovuto essere già conclusa, mentre terminerà fra un anno, quando le ultime apparecchiature verranno trasferite. A Trieste rimarrà comunque il collaudo finale, il controllo con il cliente e la vendita».

Quello triestino è l’unico sito di tipo industriale di Alcatel Lucent in Italia (un altro è operativo in Francia), e anche di recente dall’azienda è stato ribadito che lo stabilimento non è in discussione. Non così, però, per altri sedi in Italia. Al tavolo aperto al ministero è emerso infatti che il settore ricerca&sviluppo è in crisi a livello mondiale. «Il gruppo - osserva ancora Raini - ha annunciato che dimezzerà i ciascun sito impegnato nella ricerca&sviluppo, a cominciare da Bari».

Tornando allo stabilimento Trieste, lo slittamento della riduzione di personale è dovuto quasi sicuramente al fatto che le previsioni degli ordini sembrano positive, e quindi un aumento dei carichi di lavoro è atteso per il reparto integrazione. «Fortunatamente - commenta Raini - non risentiamo della crisi, almeno per ora. Ma cosa succederà a gennaio, quando si registra un calo fisiologico, non lo possiamo sapere».

Ad ogni buon conto i sindacati che rappresentano i lavoratori interinali (o “somministrati” come vengono etichettati) non sembrano intanto avere molta fiducia. Stanno infatti organizzando le elezioni per i rappresentanti interni di questi lavoratori, attraverso i quali portare all’attenzione i loro problemi.

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