È morto il professor Aldo Rosa, giocatore e maestro di basket a Gorizia

Vestì le casacche dell’Ugg e della Safog. Sabato i funerali nella parrocchiale di Straccis: «Aveva un carattere riservato e generoso»

Marco Bisiach
Il professor Aldo Rosa era nato il 23 maggio 1934
Il professor Aldo Rosa era nato il 23 maggio 1934

Fossero stati diversi i tempi, altro lo sport, sarebbe stato una “figurina” immancabile nella collezione e negli album di tutti i tifosi goriziani. Anche così, era e resta immancabile nei loro cuori Aldo Rosa, simbolo di un’epoca e della palla a spicchi che fu in riva all’Isonzo che è scomparso a 91 anni, nella sua abitazione goriziana.

Nato il 23 maggio 1934, sarebbe diventato un’istituzione della pallacanestro isontina e regionale, tanto in campo quanto in panchina. Con una particolarità, quella di aver indossato entrambe le maglie delle squadre che in città dividevano tifo, emozioni, cuori.

L’Ugg e la Safog, protagoniste di derby indimenticabili. Fin da giovanissimo Aldo Rosa si era avvicinato allo sport, ma una sola disciplina seppe farlo innamorare, quella del parquet, dei canestri, della palla a spicchi. Ci mise poco a far capire il suo valore, e approdò all’Unione ginnastica gorizia – che era la squadra più importante della città e una delle grandi società del panorama cestistico nazionale – nel 1951, assieme ad un ragazzo di nome Tonino Zorzi, che era di appena un anno più giovane, e che poi avrebbe vergato pagine indelebili della storia della pallacanestro italiana e internazionale. Anche lui, quasi un segno del destino, mancato in una giornata di fine agosto, due anni fa.

All’Ugg rimase per cinque stagioni, fino al 1956, quando anche per Rosa così come era stato per il compagno e amico Zorzi sembrava poter essere arrivata la grande occasione, con la chiamata di Varese. Nulla da fare, non ci fu l’accordo con la società goriziana e in quel momento si ruppe qualcosa anche nel rapporto con Rosa, che poi dopo uno stop volontario, nel 1958 firmò per gli arcirivali della Sfoga, passando idealmente dall’altra parte dell’Isonzo. Vi rimase per il resto della carriera, continuando a giocare un grande basket e poi passando ad allenare ed insegnare.

Già, perché è stato anche un docente, Aldo Rosa, insegnando tra gli altri agli studenti e alle studentesse dell’istituto magistrale di Gorizia. Nessuno, tra i suoi compagni di squadra o giocatori, allievi o avversari, lo può dimenticare.

«Aveva un carattere rigoroso, forse un po’ riservato, ma assolutamente generoso – lo ricorda il nipote Samuele, con il fratello Matteo -. Ha insegnato a noi e a tutti i suoi “ragazzi” i valori dello sport, che era la sua vita: non prevaricare gli altri, lavorare di squadra».

Tra i suoi lasciti, assieme ai canestri, alle evoluzioni sul parquet, le emozioni e gli insegnamenti, anche il libro “Storia della pallacanestro a Gorizia”, scritto a quattro mani con un altro monumento del basket come Bruno Gubana. Uomini come Aldo Rosa mancano, mancheranno sempre. L’ultimo saluto è previsto sabato mattina alle 11.30 nella chiesa di San Giuseppe Artigiano, a Straccis, muovendo dalla sala espositiva del cimitero centrale.

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