“alGraisan.it”, sul web un vocabolario del dialetto

Il dialetto gradese finisce on-line. Verrà presentato lunedì, alle 18, all’Auditorium San Rocco il vocabolario on-line “alGraisan.it”. E’ un vocabolario on-line italiano-gradese e gradese–italiano realizzato da Renzo Bottin, che fa seguito al suo “Al Graisan”, un poderoso vocabolario cartaceo con grammatica del dialetto parlato nell’isola di Grado, edito dieci anni or sono. La prima parte del vocabolario (544 pagine) comprende anche un breve profilo della storia di Grado e del suo dialetto, la grammatica del dialetto e un’ampia bibliografia. Nella seconda parte sono riportati ben 17mila vocaboli con l’etimologia più lontana possibile nel tempo (fino al greco), riferimenti al chioggiotto, al veneto antico, al friulano, al triestino e all’istriano, e un ampio frasario per comprendere l’uso particolare dei vocaboli, i modi di dire e le frasi idiomatiche.
Questo vocabolario fa seguito al “Vocabolario della parlata gradese” di Alberto Corbatto. Ora c’è la novità del vocabolario on-line che verrà presentato lunedì. Saranno presenti l’autore Renzo Bottin, il presidente della Provincia Gherghetta, il sindaco Maricchio e la consigliera provinciale Elisabetta Medeot. L’iniziativa è organizzata dalla Provincia, con il patrocinio del Comune e in collaborazione con Graisani de Palù, Pro Loco Grado, Donatori di sangue, marinai dell’Anmi, Università della Terza età e Portatori della Madonna di Barbana. «Questo vocabolario – precisa l’autore - contiene parole del dialetto gradese parlato fino alla metà degli anni Cinquanta, nell’isola di Grado e nella laguna, con esclusione del territorio di Fossalon, che, pur facendo parte del comune, è abitato da persone di origine veneta e istriana».
Parole entrate successivamente non sono state prese in considerazione perché rappresentano acquisizioni dalla lingua italiana, o da altri dialetti o da quella koinè dialettale parlata nel basso isontino che, con il dialetto gradese propriamente detto, non hanno nulla a che fare. «E' pur vero – dice ancora l’autore - che anche antecedentemente sono entrate, anche in maniera consistente, parole provenienti da altre lingue e dialetti, ma il loro uso generalizzato, previo adattamento eventuale alla forma gradese, le ha rese “graisane” di diritto. Si tratta generalmente di parole che arricchiscono il vocabolario gradese e non vanno a sostituire vocaboli già esistenti». (an.bo.)
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