Aliquote Imu più economiche per chi affitta i negozi vuoti

In dirittura d’arrivo il piano tariffario 2019 del bilancio che non prevede l’Irpef Via libera a uno studio da 20 mila euro per agevolare fiscalmente il commercio
Milano, 09 novembre 2006;....Ufficio Anagrafe;..Sportelli;....foto di © Massimo Viegi / Emblema - Pubblico Impiego
Milano, 09 novembre 2006;....Ufficio Anagrafe;..Sportelli;....foto di © Massimo Viegi / Emblema - Pubblico Impiego



Niente Irpef (per tutti). E Imu più leggera (per chi affitta un locale commerciale lasciato vuoto). Queste le prime anticipazioni sul bilancio 2019 del Comune di Gorizia che, nelle prossime ore, sarà esaminato dalla giunta comunale per poi essere presentato, e sottoposto al voto, in consiglio comunale. Nonostante il perdurare della crisi economica che ovviamente si ripercuote anche sulle casse comunali, in particolare sulla spesa corrente, l’amministrazione cittadina ha deciso, anche per quest’anno, di non applicare l’Irpef e di mantenere inalterate le altre imposte locali, come l’Imu.

Tasse e tariffe

«Abbiamo fatto i salti mortali per evitare di mettere le mani nelle tasche dei goriziani - affermano all’unisono il sindaco Rodolfo Ziberna e l’assessore comunale al Bilancio Dario Obizzi -. E proprio la consapevolezza del difficile momento che tante famiglie stanno attraversando ci ha portato a ridurre ulteriormente alcune spese, ma non i servizi, piuttosto che aumentare la tassazione. Per questo, siamo riusciti a mantenere a zero l’Irpef comunale, l’imposta sul reddito delle persone fisiche».

«Sono certo - aggiunge il sindaco - che Gorizia sia, fra i capoluoghi italiani, quello in cui i cittadini pagano meno tasse. E questo risultato lo otteniamo riuscendo, comunque, a garantire servizi di alta qualità. In particolare quelli per l’infanzia e quelli relativi all’assistenza a domicilio delle persone anziane, per noi di assoluta priorità, continueranno ad essere di ottimo livello».

Nel 2017 – ha spiegato di recente l’assessore al Welfare, Silvana Romano – sono stati consegnati 18.763 pasti a persone che ne avevano fatto richiesta perché non in grado di provvedere, da sole, mentre nei primi 7 mesi del 2018 (ultimo dato disponibile) le domande “soddisfatte” erano già state 17.077.

Settore commercio

Ma in bilancio ci sarà quest’anno anche un primo intervento volto a individuare azioni fiscali per favorire la nascita di nuove attività commerciali e rafforzare quelle esistenti. È stata inserita, infatti, una posta di 20 mila euro per realizzare uno studio sui locali commerciali sfitti. «Ci consentirà - spiega l’assessore al Commercio, Roberto Sartori - di avere un quadro preciso della situazione per avviare, quindi, nuove azioni volte a favorire la concessione in affitto di tali locali. Il problema del commercio nei centri storici, comune ormai a tutte le città, comprese quelle turistiche, sta diventando sempre più assillante perché gli operatori economici del settore fanno fatica a sostenere tutti i costi dell’attività, con una tassazione globale elevatissima, le spese per l’affitto, l’energia elettrica e tutti gli altri balzelli. Una situazione pesantemente aggravata dalla diffusione del commercio on line e, nella nostra città, anche dal fatto che, oltreconfine, c’è una maggior competitività grazie a una diversa fiscalità e un costo del lavoro molto più basso».

Continua Sartori: «Stiamo cercando di sensibilizzare Regione e Governo sulla necessità di introdurre strumenti che, in quest’area, possano consentire ai nostri operatori di reggere la concorrenza slovena ma cerchiamo, anche, di intervenire direttamente dove possiamo. Quindi, oltre a tenere bassa l’imposizione fiscale comunale per evitare di indebolire ulteriormente i consumi, stiamo avviando una serie di azioni per capire come supportare la rete commerciale cittadina e favorire la nascita di nuovi punti vendita, in collaborazione con l’Ascom e gli altri soggetti del “sistema Gorizia”».

Lo studio, fa eco l’assessore Obizzi, dovrà verificare la possibilità «di introdurre un’Imu più leggera per chi affitta i negozi sfitti mentre saremo assai meno disponibili nei confronti di chi lascia che i locali commerciali restino sfitti, sparando cifre talvolta molto alte per la locazione». —



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