Alla cardiochirurgia di Fiume interventi mai attuati in Croazia

Per la prima volta al Centro clinico–ospedaliero di Fiume (novità assoluta anche per la Croazia) sono stati eseguiti interventi chirurgici per via percutanea. Un momento storico per gli Ospedali fiumani, di cui a trarre beneficio sono e saranno sia bambini che adulti, colpiti dal difetto del setto ventricolare, chiuso appunto per via percutanea, metodo che va a sostituire l'operazione chirurgica classica. In questo contesto va sottolineato che l'intervento non prevede l'apertura del torace, né il taglio del muscolo cardiaco.
Ciò abbassa in modo considerevole la percentuale di complicazioni post operatorie, come sottolineato da uno dei medici che ha eseguito gli interventi, il cardiologo Neven Cace della Clinica pediatrica di Costabella (Fiume). «La malformazione del setto ventricolare – ha riferito Cace – è uno dei difetti cardiaci maggiormente presenti. Soltanto a Fiume nascono ogni anno un centinaio di bambini con questo difetto, finora curato tramite interventi classici, che richiedono una circolazione cardiaca esterna. Inoltre sono operazioni che durano fino a cinque ore, mentre la tecnica d'intervento che praticheremo d'ora in poi non supera le due ore. Non è tutto, perché le operazioni per via cutanea richiedono un'anestesia più leggera e dunque un risparmio di medicinali». È stato il dottor Massimo Chessa dell'ospedale pediatrico San Donato di Milano a guidare i suoi colleghi fiumani, che hanno effettuato le operazioni al nosocomio di Sušak (Fiume). L'esperienza fiumana di Chessa non rimarrà un caso isolato in quanto i medici dell'ospedale milanese si sono impegnati a compiere nel capoluogo quarnerino una ventina di interventi di questo genere ogni anno. Sempre il dottor Cace ha rivelato che nel primo giorno degli interventi a Sušak sono stati operati tre bambini.
«Sono molto contento dei risultati di queste tre operazioni – ha detto il noto sanitario fiumano – i risultati delle analisi sono più che soddisfacenti, con i tre pazienti che sono già rientrati nelle loro stanze». Parlando della collaborazione con il medico lombardo, Cace ha asserito di conoscerlo da molti anni, anche per avere frequentato assieme diverse conferenze e per avere assistito ai suoi interventi. «Visto il suo più che apprezzabile lavoro – ha aggiunto il medico fiumano – ho voluto invitare il dottor Chessa a Fiume, per poter dare una mano nell'eseguire gli interventi». Tra i giovani operati, la fiumana Natali Stupar, che tra un paio di giorni compirà 20 anni. L'intervento per via percutanea permetterà così alla quarnerina di avere una vita normale. «Mia figlia - ha dichiarato la madre, Marina Stupar – ha sempre vissuto con questo difetto cardiopatico congenito e ora potrà avere finalmente un'esistenza normale». —
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