Alla Foce dell’Isonzo tornano le cicogne assieme a oche e cigni

L’oasi della Cona si conferma sempre più un’importante stazione di riferimento per migliaia di uccelli migratori

STARANZANO

Torna anche la cicogna in compagnia di oche e cigni alla Riserva naturale regionale della Foce dell’Isonzo, dove l’Isola della Cona è diventata crocevia delle migrazioni degli uccelli, che nelle varie stagioni vanno e vengono dall’Europa all’Africa che a seconda della stagione raggiungono in media tra 25 mila e 30 mila presenze. E’ quanto emerso nell’affollato incontro pubblico dell’altra sera da Fabio Perco direttore dalla Sbic (Stazione Biologica della Cona) organizzato nella sala teatrale San Pio X su invito della associazione “Amada Quarantia” con il presidente Ettore Pin, in collaborazione con le Acli di Staranzano e il suo presidente Graziano Frate. Fra i relatori anche Bruno Dentesani che ha presentato il libro fresco di stampa dal titolo “Uccelli del Friuli – Venezia Giulia”.

«Il fenomeno migratorio alle nostre latitudini – afferma Perco - consente a milioni di alati di portarsi nella bella stagione in aree settentrionali dove avviene anche spesso la riproduzione. Alcuni casi limite sono particolarmente notevoli, come il lunghissimo volo no-stop della “Pittima minore” che percorre il Pacifico dall’Alaska alla Nuova Zelanda senza sostare, per oltre 11.000 chilometri e volando ininterrottamente dieci giorni».

«Oppure – spiega ancora Perco - i “Grifoni africani” osservati a quote superiori del solito».

Nell’area della Riserva naturale la Stazione biologica è impegnata attualmente in una intensa attività di studio e di monitoraggio che consente di raccogliere migliaia di dati su soggetti appartenenti a decine di specie diverse, che prevalentemente viaggiano in autunno in direzione sud-ovest e al contrario in primavera. Ma non mancano le eccezioni come nel caso delle cicogne che si fermano alla Cona e non desiderando attraversare vasti tratti di mare aperto o si dirigono verso Gibilterra oppure sul Bosforo, per raggiungere poi comunque i loro quartieri di svernamento a sud del Sahara.

«Per molti piccoli uccelli passeriformi – sottolinea Perco - la Cona rappresenta un’importante stazione di rifornimento dalla quale, una volta fatto il pieno di piccoli insetti, questi uccelli che pesano talora solamente pochi grammi, possono senza indugi attraversare Mediterraneo. Anche uccelli pesanti e di grandi dimensioni – osserva Perco - percorrono lunghe distanze. E’ il caso di oche e cigni, che, nonostante la mole, raggiungono il mar Baltico o, nel caso dell’Oca Collorosso, addirittura la Penisola di Taymir nella remota ed asiatica Siberia a oltre 6.000 chilometri dalla Baia di Panzano».

Intanto oggi e domani dalle 9, sono organizzate “passeggiate” alla Riserva per osservare la moltitudine di uccelli migratori. Tel.348/4462256 e 347/5292120.

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