Allergia al pelo? Meno disagi se si sceglie un Siberiano

TRIESTE L’allergia al gatto non è così diffusa come quella agli acari o alla polvere, ma causa non pochi problemi ad alcune persone, soprattutto a quelle asmatiche.
Tosse, starnuti, naso che cola, occhi che lacrimano, prurito: da sintomi come questi è caratterizzata una reazione allergica, in altre parole un meccanismo di autodifesa che il corpo umano attua per difendersi di fronte a una sostanza reputata nociva.
In realtà, nel caso del gatto, la repulsione non è al pelo del quattrozampe, bensì a un allergene presente nella saliva e nelle ghiandole sebacee, chiamato Fel D1: è una sostanza estremamente volatile e, svolazzando in giro, si deposita sui tessuti, mobili, ambienti e, addirittura, umani.
I sintomi della reazione allergica si manifestano dopo 10-15 minuti dal contatto con l’elemento “incriminato”. Come fare per scoprire con certezza scientifica se si è allergici al pelo di Fufi o meno? Basta effettuare uno specifico esame, detto prick-test: sulla cute viene rilasciata una quantità di allergene e, se la pelle si gonfia, significa che il responso è positivo.
Chi nota di essere allergico al gatto di casa, può prendere alcune precauzioni per mitigarne gli effetti negativi: intensificare l’igiene, sia dell’animale, delle mani dopo averlo toccato, ma anche dell’abitazione; evitare che abbia accesso alla camera da letto; prendere l’abitudine di passare spesso i rotoli adesivi sui vestiti per togliere i peli; disfarsi di oggetti che “catturano” facilmente la polvere e i peli, come tappeti, tende, cuscinoni, peluche. Nel caso di fastidi gravi, è possibile iniziare un trattamento farmacologico composto da antistaminici.
Amanti dei felini che, nonostante l’allergia, non vogliono rinunciare ad averne uno in casa? La soluzione per loro è il gatto siberiano: si tratta di una razza ipoallergenica, ovvero che produce quantità minime di Fel D1 e perciò causa meno reazioni allergiche.
Il laboratorio Indoor Biotechnologies della Virginia è sceso nel dettaglio, sostenendo che un gatto siberiano maschio origina, in media, 2 mila mg di Fel D1 contro i 62 mila del gatto comune. —
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