Allevamenti di vongole bloccati ma sull’Isola non ce ne sono più

La presenza di escherichia coli che ha colpito la zona di Marano non tocca Grado dove le “coltivazioni” fallirono venti anni fa. La raccolta di “frodo” per i ristoranti



. Scoppia in laguna il caso dei batteri fecali (escherichia coli) che assediano i molluschi con il divieto di raccolta negli allevamenti, ma se in realtà la “grana” colpisce solo Marano che “piange” per il malfunzionamento del depuratore di Lignano, Grado non ride affatto. Perché sono decenni che nella zona della laguna gradese non c’è l’ombra di un allevamento di molluschi. Anche sulle mappe di pesca si nota quella macchia bianca della laguna, tra le aree verdi di mare aperto (classificate zone A) dove gli allevamenti e la pesca non richiedono nemmeno la depurazione dei molluschi prelevati, e quelle gialle (dove la depurazione in vasche da decantazione è obbligatoria) che riguardano la zona di Marano.

A Grado non è stata mai fatta una mappatura in laguna con la classificazione delle zone, l’analisi dei sedimenti, dei molluschi e dell’acqua, e non ci può essere nessun allevamento. Solo a Marano ci sono quelli di vongole veraci autorizzati. Per fasolari e le vongole “selvagge” bisogna ricorrere alla pesca in mare aperto. Nella laguna di Grado solo una ventina di anni fa è stato tentato un allevamento di vongole, in un tratto di mare vicino all’Isola di Barbana poco distante da un canale. C’erano pochi nutrienti, le vongole non crescevano e si è rivelato un fallimento. È stato abbandonato. Se lo ricorda bene anche Michele Doz della Cooperativa pescatori di Monfalcone. «Nutrienti magari c’erano in laguna – racconta – il problema era che con le basse maree c’erano tratti in secca e con il caldo le vongole bollivano e morivano».

Non è l’unico fallimento, c’è stato anche quello delle ostriche. «Erano portoghesi, un disastro – aggiunge Doz con una risata amara – molluschi senza valore commerciale. Avevano tentato l’allevamento a Porto buso. Ma a causa del tanto fango le ostriche, enormi a forma curva, facevano un secondo guscio interno di madreperla per contenerlo, quando si aprivano l’ostrica emanava un puzzo di fogna. Terribile. Anche perché si sono rivelate invasive, hanno impestato la laguna attaccandosi ovunque, tutto era incrostato e si è dovuto intervenire per debellarle».

Niente vongole veraci allevate, niente ostriche. E di vongole, buone però, bisogna accontentarsi di quelle che alcuni pescatori vanno a prelevare “non ufficialmente”, andando con le piccole batele in laguna sui vari banchi di sabbia e riempiendo i secchi con 20-30 chili di molluschi venduti al “mercato nero” e che finiscono sui tavoli di qualche ristorante. Poco importa dei batteri fecali, basta lasciarle decantare una giornata, poi una volta cucinate per tre minuti a oltre 60 gradi i batteri muoiono. Sperando che non ci siano altre tossine più resistenti come la salmonella. –



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