Altran: il lavoro c'è, Fincantieri dia stabilità

Il primo cittadino di Monfalcone: basta con arrivi e partenze massicci, ma i nuovi immigrati devono integrarsi
Silvia Altran
Silvia Altran

«Il lavoro è una condizione imprescindibile per la nostra città. Monfalcone, quinta realtà della regione, ha tutte le caratteristiche e potenzialità per guardare avanti con fiducia. Ritengo che il 2015 sarà un anno di vera svolta». Il sindaco Silvia Altran è convinta: «Basta parlare di Monfalcone come la “Cenerentola” della situazione. È venuto il momento di riscattare ciò che le spetta. Il prossimo anno si giocheranno importanti sfide, a partire dal riassetto istituzionale e sanitario. Sul tappeto c’è anche il settore infrastrutturale, logistico, ferroviario, il ruolo del Consorzio industriale ed il rilancio del porto. Ci aspettano cambiamenti importanti. Vogliamo essere della partita, in termini di leadership per lo sviluppo territoriale e di offerta di servizio».

Lavoro e sviluppo tra le priorità, dunque. L’economia del territorio quindi ha capacità di tenuta?
I segnali positivi, nonostante le difficoltà, non mancano. Ci sono realtà, come Sbe o Montecarlo Yacht, che mantengono alta la tradizione del settore manifatturiero. Per Ansaldo e Mangiarotti si sono fatti avanti imprenditori disposti a investire. Certo, ci sono altre realtà vicine a noi che scontano pesantemente la crisi, come la Detroit Refrigeration e la Cartiera Burgo. Ma credo che il nostro territorio possa ancora fornire risposte in termini di occupazione.

E il comparto navalmeccanico?
Fincantieri, lo ha assicurato l’amministratore delegato Bono, prospetta un carico di lavoro a livello importante fino al 2020. L’impegno prioritario resta la stabilizzazione delle maestranze.

Cosa significa?
Significa posti di lavoro. Ma bisogna ripartire dalla soluzione del problema della precarietà dell’occupazione. La città non può più permettersi di rappresentare un territorio di arrivo e partenza. Dal 2015 si lavorerà in modo diverso. Questa è la città del dialogo e dell’integrazione, ma chi si inserisce nella nostra comunità deve poter adattarsi a determinati standard. Bisogna guardare avanti con obiettivi più avanzati: è necessario recuperare un nuovo senso di aggregazione assieme all’orgoglio di essere monfalconesi.

Fincantieri farà la sua parte?
La volontà di superare un modello non più sostenibile, ci è stata assicurata. E l’amministrazione vuole mantenere l’adeguata attenzione.

Veniamo a un’altra questione molto sentita in città: l’ambiente e il rapporto con la Centrale termoelettrica...
Entro il 2015 saranno installati i denitrificatori per l’abbattimento degli ossidi di azoto. Sono in campo molte verifiche, frutto anche delle nostre specifiche richieste. In collaborazione con la Regione e attraverso il Tavolo tecnico, sono state eseguite diverse indagini, che continueranno nel tempo, non ultimo lo studio epidemiologico. L’impegno è quello di “fotografare” scientificamente la reale situazione per porre i necessari rimedi. Rimane sempre all’attenzione, inoltre, l’abbandono del carbone dopo il 2017. Monfalcone è sotto la lente di ingrandimento.

Il tema-ambiente richiama anche i problemi legati alla balneabilità di Marina Julia.
Stiamo lavorando, in sintonia con la Regione, e si prospettano risultati risolutivi.

A proposito di riassetti: la riforma sanitaria sarà in grado di garantire il ruolo del San Polo?
La revisione delle Aziende sanitarie ci vedrà confluire in una nuova organizzazione, per la quale ritengo che Monfalcone potrà continuare a dare risposte adeguate alla popolazione. Siamo pronti a presidiare le istanze del territorio, nulla sarà scontato. Rivendichiamo risposte di qualità basate su numeri e criteri oggettivi.

Il 2014 è stato un anno difficile anche per la gestione del Comune...
Da tempo gli enti locali sono soggetti ai vincoli del Patto di stabilità e a minori trasferimenti statali e regionali. Abbiamo lavorato con il freno a mano tirato. Tuttavia, ci sono spiragli, si sono aperti ulteriori spazi finaziari che ci hanno permesso di portare avanti nuovi obiettivi. Abbiamo investito su manutenzioni, viabilità, verde pubblico, arredo urbano e parcheggi. Non mancano le grandi opere, il municipio, il Museo della cantieristica, la ristrutturazione della casa di riposo e gli impianti sportivi. Insomma, non siamo solo un bacino che crea lavoro, vengono date risposte su più fronti, sociale, culturale, formativo e educativo. Ci tengo inoltre a sottolinearlo: abbiamo mantenuto sotto controllo la pressione fiscale, gli unici peraltro a non aver applicato la Tasi, e abbiamo ridotto l’indebitamento dell’ente, pur mantenendo la qualità dei servizi e sostenendo le famiglie in difficoltà. Il messaggio che voglio esprimere ai cittadini è un messaggio di speranza: la nostra città ha tutte le premesse per meritarsi un buon 2015.
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