AMABILI EQUIVOCI D’ESTATE

C' era una volta lo scherzo, un modo amabile di non prendere troppo sul serio il mondo e di ridere insieme, una delle cose che più fraternamente uniscono gli uomini; un gioco in cui, a turno, toccava a ciascuno la parte di prendere e di essere preso in giro e soprattutto quella di prendersi in giro. Poi è calata evidentemente sul mondo una cappa di serietà, di mortale seriosità, soffocante e più immorale di ogni buon peccato di leggerezza.


Tutti sembrano costretti a recitare parti di burbanzosa importanza, incapaci di pensare che si possa anche ridere di ciò che si sta facendo, magari pure seriamente, in quel momento. Così viene guastato il piacere di vivere e si perde il senso religioso del mondo quale teatro, quale commediola in cui, sempre ad majorem Dei gloriam, si interpretano ruoli molto spesso ridicoli.


Un vecchio scrittore austriaco, Friedrich Torberg, diceva con saggezza absburgica ed ebraica che, quando si fa una battuta o si racconta una barzelletta, bisogna dirlo prima, avvertire gli altri affinché non facciano una faccia feroce o compunta; magari anche spiegare fin dall' inizio il finale della barzelletta, non si sa mai. Non avrei mai creduto di venir preso sul serio quando, in un articolo un po' remenella sul "Corriere", ho descritto la solenne e certo giustificata preoccupazione delle nostre autorità comunali per la pipì che i triestini sembrano sempre più inclini a fare nelle pubbliche vie.


Ancor meno pensavo si potesse equivocare quando ho suggerito di adibire le volonterose ronde leghiste alla sorveglianza e alla repressione delle minzioni in pubblico, mettendo peraltro in dubbio la possibilità di individuare e punire la disdicevole abitudine quand' essa si sfoga in mare ed è controllabile forse solo da sommozzatori muniti di rilevatori speciali.


La pipì non è un argomento centrale delle mie preoccupazioni, anche se mi avvio a compiere i settant' anni; certo, mi incuriosirebbe sapere cosa sia "l' orinatoio cilindrico a scomparsa" invocato anni fa da un nostro assessore e che cosa dovrebbe scomparire.


Non mi dispiace questo simpatico fraintendimento d' estate, anche perché considero in generale l' equivoco il più forte rapporto che colleghi gli uomini. Comunque, anche in questo caso, chi è senza peccato scagli la prima pietra.

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