Amava stare coi paesani Le feste in casa del figlio

Nonostante come tutte le persone di quell’età Luigi Silvano Zandomeni avesse i suoi acciacchi era una persona che viveva tranquillamente le sue giornate, circondato dall’affetto dei parenti e dei...

Nonostante come tutte le persone di quell’età Luigi Silvano Zandomeni avesse i suoi acciacchi era una persona che viveva tranquillamente le sue giornate, circondato dall’affetto dei parenti e dei compaesani, e godeva di grande autonomia. La mattina prendeva la macchina e andava a far spese in centro e nei dintorni. Pare che pure mercoledì scorso fosse stato avvistato sulle strade di San Pier. Non era uno che disdegnava una battuta, Luigi Zandomeni, né risparmiava una risata.

Anche se c’erano momenti in cui la sua condizione di vedovo - la moglie, cui era affezionatissimo, era venuta a mancare soltanto due anni prima - adombrava la quotidianità. Ma poi c’era il figlio Fulvio, che ogni sera andava a trovarlo e gli preparava meticolosamente le pastiglie per il cuore, affinché non sbagliasse dosaggio e fosse tutto pronto per l’indomani, ad accudirlo. Si sentivano spessissimo pure al telefono. Nelle feste, ovviamente, il pensionato veniva invitato ai pranzi e, durante l’Epifania, aveva pure trascorso una breve vacanza in vetta. «Alla Befana me l’ero portato in montagna, assieme ai figli», ricorda infatti Fulvio. Quel 6 gennaio era stata una parentesi di gioia e spesieratezza. Che oggi, giorno di lutto, sembra lontana anni luce.

È infatti comprensibilmente sotto choc, il figlio Fulvio. Tutta la notte, quel dannato mercoledì, è rimasto nel freddo davanti alla villetta inghiottita dalle fiamme di via 25 aprile, sperando l’impossibile, fino all’ultimo scongiurando affinché l’anziano padre non fosse in quell’inferno di fuoco. Ma non è andata così. Quando vicini e passanti hanno dato l’allarme era ormai troppo tardi. «È un dolore incredibile», dice. Luigi Silvano Zandomeni, padre di Fulvio, è stato rinvenuto nel soggiorno. In quella stanza si trovava il caminetto e anche questo aspetto viene vagliato dagli inquirenti. Dopo la scomparsa della moglie l’anziano viveva da solo nella villa, ma era sempre seguito dai familiari. Tutto, all’interno dell’abitazione, è andato distrutto. Le fiamme, che dopo aver preso piede si sono alimentate nell’aggredire mobili, arredamenti, tessuti e perfino la scala in legno di collegamento al piano superiore, hanno fatto scempio del soggiorno. Le indagini proseguono per accertare cosa è accaduto. Sul tappeto anche possibili responsabilità in ordine alla sicurezza e lo stato di manutenzione degli impianti di casa Zandomeni. (ti.ca.)

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