«Ancora poche denunce per paura»

La delibera della giunta regionale numero 250 del 19 febbraio 2016 (percorso socio-sanitario assistenziale del soggetto esposto o ex esposto all’amianto) ha sancito misure precise a sostegno dei malati e delle loro famiglie. Una misura che avrebbe peraltro dovuto far emergere in modo significativo, comunque più fedele alla realtà del territorio, il quadro complessivo del fenomeno-amianto. Eppure le aspettative non sembrano state corrisposte. Il presidente della Commissione regionale per l’amianto, Fernando Della Ricca ha argomentato: «Grazie allo strumento regionale che prevede innumerevoli misure di sostegno, dalle cure e visite gratuite con la dotazione del tesserino personale alla stessa assistenza, ci si aspettava un aumento di iscrizioni al Registro degli esposti. In realtà, per Monfalcone ciò non è avvenuto. In sostanza - ha aggiunto - si è verificato un aumento di iscrizioni a Trieste del 50% rispetto alla città dei cantieri, dove sicuramente i casi non possono realisticamente diminuire. Questi dati vanno rivisti», ha continuato Della Ricca, che comunque ritiene che i dati siano “falsati” rispetto alla realtà anche per Trieste. Il presidente della Commissione regionale per l’amianto lo spiega in due ordini di possibili motivi: «Credo che molti lavoratori - ha osservato - non sappiano a chi rivolgersi per denunciare la loro situazione e come orientarsi». Da qui è scaturito il progetto, su iniziativa della Commissione regionale, coinvolgendo tra gli altri l’Inail e il Dipartimento di prevenzione, per la realizzazione di un opuscolo informativo, che sarà diffuso tra una decina di giorni. Della Ricca quindi dà un’ulteriore lettura ai “numeri che non tornano”. «Ritengo che incida anche la paura di acquisire la consapevolezza delle conseguenze dell’esposizione all’amianto. E non affrontare il percorso di identificazione del proprio stato sia un modo per allontanare la sofferenza nel rapportarsi ad una situazione che si vuole negare».(la.bo.)