Animali all’ammollo La Cuccia supera la burocrazia e trasloca nella sede di Dobbia

Le piogge hanno reso impraticabile il sito provvisorio (da 10 anni) dell’idrovora Sacchetti. I volontari hanno rotto gli indugi 
Bonaventura Monfalcone-20.12.2018 Cani e gatti in adozione-Cuccia-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-20.12.2018 Cani e gatti in adozione-Cuccia-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

la storia



La Cuccia si prepara al trasferimento degli animali ancora accolti nell'area dell'idrovora Sacchetti, a ridosso del Lido di Staranzano, nella nuova sede di Dobbia, inaugurata ormai due settimane fa. Lo farà ancora in attesa del nullaosta dell'Azienda per l'assistenza sanitaria Bassa Friulana Isontina, con cui è stato però condiviso il via libera al trasloco a causa delle precarie condizioni creatisi nella vecchia sede a causa della pioggia sfiancante caduta nel mese di novembre. «Stiamo annegando, piove ovunque - spiega la presidente dell'associazione Laura Grassi -. Ho quindi avvisato l'Azienda sanitaria che per i benessere dei nostri ospiti il trasferimento va effettuato. L'Aas ha compreso la situazione e accettato di effettuare il sopralluogo della struttura di Dobbia con gli animali già ricollocati». Negli spazi dell'idrovora Sacchetti, concessi nel 2009 dal Consorzio di bonifica, salvando così l'associazione, sfrattata dal Comune di Monfalcone dalla storica sede di via Bagni vecchia, La Cuccia opera in un paio di container, dove vengono sistemati i gattini e gli adulti, gatti e cani, bisognosi di cure o dopo l'intervento di sterilizzazione. A completare le dotazioni anche i box per i cani e il gattile. La sistemazione al Lido di Staranzano sarebbe dovuta essere del tutto temporanea. Ce ne sono voluti invece 10 di anni per arrivare a una nuova casa sicura e adeguata, per suddivisione degli spazi e strutture. La sede di Dobbia potrà accogliere per ora una cinquantina di gatti e 12 cani di grossa taglia o fino a 28 di piccola taglia. Se gli abbandoni nel territorio continuano a riguardare soprattutto i felini, la Cuccia però si è sempre trovata a dare ospitalità a cani rifiutati dalle loro famiglie, rimasti soli in seguito alla morte dei proprietari o "dismessi" come fattrici. È comprensibile come, anche a fronte del meteo delle ultime settimane, l'associazione non veda l'ora di trasferirsi. A Dobbia la sede occupa una superficie di 5 mila metri quadrati, mentre l'area destinata agli animali è organizzata in due settori ben distinti. Il primo, a nord, è riservato ai gatti e comprende box chiusi e aree scoperte per una superficie di 145 metri quadrati. Il secondo a sud è riservato ai cani con box chiusi e aree alberate per una superficie complessiva di 500 metri quadrati. I lavori sono cominciati il 29 giugno 2016 con la posa della prima pietra, a marzo scorso la "fine lavori", ma le rifiniture sono state realizzate a ridosso dell'inaugurazione. Sono state effettuate opere extra come il recinto dei gatti, con i pali saldati e pitturati uno a uno. A sobbarcarsi i lavori sono stati i volontari, che l'associazione si augura aumentino, anche perché i costi erano già lievitati rispetto alle ipotesi iniziali. Il progetto prevedeva una spesa di 320 mila euro dei quali 280 mila finanziati da Regione e altri soggetti, ma è cresciuta fino 400 mila euro. L'associazione si è affidata soprattutto nell'aiuto dei cittadini, attraverso le donazioni, anche del 5 per mille, o l'acquisto dei calendari, riproposti anche per il 2020 e già disponibili. Per aiutare La Cuccia si possono però anche effettuare adozioni a distanza dei suoi ospiti o portando cibo per gatti e cani, coperte, giornali, sabbia per lettiere, detersivi e detergenti vari nel rifugio. —





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