Antenne, Telecom ricorre al Consiglio di Stato

Lo annunciammo nel marzo scorso. «L'intenzione del Comune di Gorizia è di far partire monitoraggi più accurati e stringenti sull'inquinamento elettromagnetico. L'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (Arpa) continuerà a percorrere la propria strada, effettuando le analisi di routine. Noi ci affideremo ad enti terzi e misureremo non soltanto il valore medio ma anche i picchi», disse l'assessore comunale Guido Germano Pettarin. Detto e fatto.
Sono scattati i primi monitoraggi sull'inquinamento elettromagnetico. Ma il percorso non è privo di ostacoli: Telecom ha riaperto lo scontro giudiziario con il Comune.
Andiamo con ordine. Con la firma della convenzione tra l'Azienda speciale farmaceutica comunale (che fornirà un supporto finanziario) e l'Isis Galilei è stato dato disco verde ai monitoraggi. Prima dell’inverno, a eseguire i controlli non sarà più solo l'Arpa, l'agenzia regionale per l'ambiente, ma un ente misuratore terzo, in questo caso il "Galilei". «L'obiettivo di tale progetto - si legge ancora nella delibera - è la verifica strumentale delle emissioni prodotte soprattutto dalle stazioni radio-base della telefonia cellulare, da ripetitori radio/Tv e da eventuali altre sorgenti». Peraltro, saranno monitorati anche i picchi e non solo i valori medi delle emissioni di campo elettromagnetico prodotte dalle stazioni radio base della telefonia cellulare, da ripetitori radio e televisivi oltre che da eventuali altre sorgenti. Un monitoraggio in grado di dare ulteriori riscontri oggettivi sui livelli dell’elettrosmog.
La possibilità di incaricare enti misuratori terzi è stata prevista dal nuovo regolamento comunale per la localizzazione, l'installazione e il monitoraggio degli impianti di telefonia mobile approvato dal consiglio comunale nel marzo 2013. Nel regolamento erano state incluse restrizioni per l'installazione di antenne vicino a scuole e ospedali, controlli rigidi sulle emissioni ) e la possibilità di far spostare o disattivare gli impianti che dovessero rivelarsi un'incognita per la salute. Ma proprio contro il regolamento varato dal Comune - preso in questi mesi come modello da diverse altre amministrazioni municipali - la Telecom aveva presentato ricorso al Tar. Una sentenza storica e di rilevanza nazionale, perché per la prima volta era stata la Telecom a soccombere in una contesa giudiziaria con un ente locale.
Ma l’azienda delle telecomunicazioni ha deciso di non mollare e ha impugnato la sentenza. «Hanno deciso così - afferma Pettarin -, comunque, siamo assolutamente fiduciosi e convinti che in sede di appello anche il Consiglio di Stato ci darà ragione».
Francesco Fain
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