“Antica Contea”, la birra goriziana nata dopo la gita scolastica a Londra

Due amici, Andrea e Costantino, riprendendo un’idea nata durante una gita a Londra e decidono di aprire un birrificio artigianale, producendo una birra legata al territorio. Non è la sceneggiatura di...
Bumbaca Gorizia 24.04.2014 Birrificio Antica Contea - Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 24.04.2014 Birrificio Antica Contea - Foto Pierluigi Bumbaca

Due amici, Andrea e Costantino, riprendendo un’idea nata durante una gita a Londra e decidono di aprire un birrificio artigianale, producendo una birra legata al territorio. Non è la sceneggiatura di un film, è la storia del birrificio “Antica Contea”. Ai giovani di solito piacciono le bionde, quelle avvenenti fanciulle compagne di liceo; in questo caso si parla di birra, in particolare della prima bionda artigianale di Gorizia. In città non vi erano mai stati birrifici artigianali, fenomeno in realtà largamente diffuso in Italia, dove se ne contano più di cinquecento. L’idea è nata per caso a due ex studenti durante la gita di quinta superire a Londra, che è riaffiorata a distanza di 30 anni, in seguito ad una sorta di tour tra i pub più nascosti dell’home brewery britannico. Nascono quindi la “Contessina”, la “Superbia” e la “Zingraff” (la cui etichetta richiama il toponimo con cui è nota l’area a ridosso del parco Coronini). Per il momento la linea “Antica Contea” vanta tre prodotti, di cui uno già acquistabile nell’omonimo punto vendita di viale 20 Settembre, dove i due amici etichettano le prime bottiglie dell’amara bionda goriziana, fermentata nell’impianto da duecento litri con cui hanno attrezzato i locali che anticamente ospitavano una tabaccheria. La produzione è stata incentivata dai confortanti risultati ottenuti in seguito alla presentazione con degustazione in alcuni locali del centro. Per il momento, in attesa di lanciare sul mercato le altre due birre, la produzione annuale stimata è di 60 ettolitri, come raccontano i due amici, anche se l’impianto è pensato per effettuare la cosiddetta “doppia cotta”, con la possibilità di produrre fino a 350 litri per ogni ciclo. Evviva le bionde.

Martino Gismano

III AL Liceo linguistico

“Slataper”

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