Anziani e lavori in corso La passione diventa foto nella mostra di Bubola

Che gli anziani amino molto i cantieri è un dato di fatto, e ora arriva anche una mostra di foto che immortalano una serie di triestini intenti a osservare, con grande attenzione, ruspe e scavi. È nata così “La magia del cantiere”, di Fabio Bubola, esposizione fotografica a ingresso libero, allestita al bar Mozart di via Carducci 24, che sarà inaugurata oggi, aperta fino al 30 aprile.
«L’idea è arrivata in modo goliardico – spiega Bubola – grazie al successo che hanno avuto i miei scatti pubblicati sui social. Vivo in via Flavia e ogni giorno incrociavo tante persone, che osservavano l’avanzamento dei lavori per un nuovo supermercato. Inutile precisare – scherza – che erano sempre di una certa età. Un giorno ho deciso di fotografare un uomo e ho condiviso l’immagine su Facebook e Instagram, e ho continuato a farlo anche successivamente, ottenendo tanti “like”. Non sono un fotografo – precisa – ma amo viaggiare e durante le vacanze adoro cercare scorci o paesaggi da angolature singolari, utilizzo soprattutto lo smartphone, per riuscire a cogliere in maniera più naturale possibile aspetti buffi o situazioni divertenti».
Le persone sono riprese di schiena, mentre controllano, spesso sbirciando tra le reti arancioni, le operazioni in corso per la costruzione del nuovo punto vendita. «La particolarità – sottolinea – è che tutte le mie foto sono state fatte nello stesso cantiere e in modo casuale, perché ogni volta che uscivo di casa, trovavo puntualmente qualcuno intento nell’osservazione dei lavori. Ho “rubato” quegli istanti sempre con il telefonino. Curiosità, un anziano si fermava spesso già alle 5.30 del mattino, lo vedevo andando al lavoro».
La mostra di Bubola conta su una ventina di pannelli fotografici, che mostrano uomini, soli o in coppia, fermi dietro la recinzione, mentre fissano l’area e i mezzi in azione, durante l’iter che ha portato all’eliminazione di vecchi edifici e alla costruzione del nuovo fabbricato, inaugurato a fine 2018. «L’ispirazione inizialmente è arrivata dopo che i miei nipotini sono stati rapiti dalla demolizione della struttura vicino a casa ed è continuata nei mesi successivi, vista la presenza continua di persone». La mostra rientra nella manifestazione “Le vie delle foto”. —
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