Anziani in attesa d’ospizio: 87 per via Crociera

La lista è destinata a essere dimezzata quando entreranno in gioco i 59 posti letto dell’ampliamento della nuova ala
Di Tiziana Carpinelli
Bonaventura Monfalcone-08.08.2016 Centro anziani-Via Crociera-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-08.08.2016 Centro anziani-Via Crociera-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Prima di tutto i numeri. Che hanno raggiunto quest’anno un tetto consistente: ottantasette anziani in lista di attesa, speranzosi prima o poi di infilare il bastone nella Casa albergo di via Crociera. Nei paraggi il non plus ultra dell’assistenza pubblica agli anziani. E questo già spiegherebbe in parte le file. Perchè, come chiarisce l’assessore alla Sanità e ai Servizi socioassistenziali di Monfalcone Sebastiano Callari, «molti di questi aspiranti degenti presentano la domanda con largo anticipio». Vale a dire: «Sono accuditi ancora all’interno di una rete familiare, tuttavia si preoccupano per il futuro e vogliono assicurarsi che quando verrà il momento potranno trovare posto nella casa di riposo», chiosa l’assessore. Difatti la graduatoria che fissa le priorità d’ingresso tiene conto di diversi parametri, tra cui anche l’urgenza di cure per assenza di parenti in grado di assistere l’anziano.

La lista di attesa è però destinata nei prossimi mesi a una sensibile sforbiciata, quando cioè entreranno in gioco i cinquantanove posti letti (tutti attrezzati per non autosufficienti) assicurati dalla nuova ala realizzata nel comprensorio di Largo Isonzo, oggetto dallo scorso anno di strategica e ponderosa ristrutturazione, dopo nove anni di lungaggini burocratiche. Un intervento avviato sotto l’ex giunta Altran, che sarà tenuto invece a battesimo dall’attuale giunta di centrodestra. Si auspicava l’apertura a giugno (le opposizioni già tempo fa mugugnavano per i ritardi e il rinvio a quella data, affermando che l’inaugurazione si sarebbe dovuta tenere a primavera, se il centrosinistra fosse rimasto al governo), in realtà potrebbe darsi che la partenza slitti a estate inoltrata, dunque a giugno-luglio e in ogni caso non oltre settembre, quando il cantiere e soprattutto la fase di rilascio delle autorizzazioni saranno definitivamente conclusi. A spiegarlo è sempre l’assessore Callari.

«I lavori sono quasi ultimati - riferisce -, aspettiamo a giorni i nuovi arredi, che arriveranno dopo le imminenti festività pasquali. Quindi procederemo con l’acquisizione delle autorizzazioni, sia da parte dell’Azienda sanitaria che da parte del corpo dei Vigili del fuoco. Al massimo entro settembre inaugureremo la nuova ala, ma contiamo di farcela anche prima».

Con l’accessibilità ai nuovi cinquantanove letti l’offerta salirà complessivamente a centoventi posti di ricovero. Che dovrebbe sopperire pienamente alle esigenze presenti sul territorio, tenuto anche conto, purtroppo, della media di “abbandoni”, cioè di fisiologici decessi, di tredici pazienti l’anno. Con conseguente liberazione dei posti letto.

Ci sono pure altri problemi da affrontare e cioè la gestione dell’utenza per convenzione dirottata finora a strutture esterne al territorio, in conseguenza appunto della carenza di posti letto. Si tratta di nove persone affette da gravi patologie e ricoverate al centro Argo per i malati di Alzheimer, a San Canzian d’Isonzo. L’amministrazione Cisint si è ovviamente posta il problema del rientro di questi anziani a Monfalcone, anche per interrompere i disagi delle famiglie costrette a intraprendere ogni giorno un viaggio fuori dall’ambito cittadino per visitare il proprio malato. Non bastasse questa considerazione, c’è poi il lato economico da valutare, dal momento che queste permenanenze a San Canzian sono a carico dell’ente e dunque hanno un costo di rilievo (80-90mila euro), stabilito dalla convenzione. Ebbene tale intesa scadrà il 31 dicembre e dunque, come spiegato da Callari, l’ente locale ha deciso di «dar corso a quanto già pattuito, facendo rientrare i pazienti alla struttura della Casa albergo a partire dal 1° gennaio, visto che la loro assistenza è già stata finanziariamente coperta».

Va da sè che questi malati, particolarmente fragili, avranno in graduatoria precedenza sugli altri.

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