Appello bis del parroco per i lavori di restauro a Sant’Antonio vecchio

Per mettere in sicurezza la facciata servono altri 10mila euro Don Rakic: «La chiesa è di tutti, la città deve fare la sua parte»
Silvano Trieste 23/05/2015 Messa in suffragio dell'agente scelto Vincenzo Raiola
Silvano Trieste 23/05/2015 Messa in suffragio dell'agente scelto Vincenzo Raiola
La chiesa della Beata Vergine del Soccorso - più conosciuta come Sant'Antonio Vecchio - spera in un bel regalo per Natale. Servono ancora 10 mila euro per raggiungere l'importo utile a sostenere i lavori di restauro dei quali ha estremo bisogno l’edificio sacro che si affaccia su piazza Hortis, interessato dal crollo degli intonaci della facciata lo scorso maggio. «Se qualcuno ha a cuore quel bene storico e artistico della città, sistemato in una zona di interesse anche turistico, ci dia una mano: sarebbe davvero una bella sorpresa per questo Natale», è l’appello lanciato dal giovane parroco di Sant’Antonio Vecchio, don Paolo Rakic.


Le impalcature sono state sistemate e i lavori sono già iniziati. In aiuto alla parrocchia, per coprire le spese per il ripristino e il restauro della facciata crollata è intervenuta la Regione con un contributo di 45 mila euro. La Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste, a fronte della richiesta di un contributo da 45 mila euro per il restauro del campanile e per la copertura del tetto della sacristia, lo scorso 19 settembre ha stanziato trentamila euro. All'appello mancavano dunque 15 mila euro.


Ma nei mesi scorsi in aiuto a Sant'Antonio Vecchio sono arrivati anche i parrocchiani, che hanno raccolto e donato alla loro chiesa 5mila euro. Un gesto che ha rincuorato don Rakic. «La chiesa non è di mia proprietà ma è un bene di tutti, che si inserisce nel centro storico e in un'area interessata da un recupero importante, specifica il parroco.


Ad oggi dunque per sistemare il campanile mancano all'appello 10 mila euro. Di qui l’ultima, accorata richiesta del parroco.


Negli ultimi anni la chiesa della Beata Vergine del Soccorso ha manifestato diverse criticità. Dalle facciate si è verificato in più circostanze il distacco degli intonaci. L'intervento prevede la demolizione e la sistemazione degli intonaci ammalorati, la tinteggiatura dell'intera facciata e la sistemazione degli elementi ornamentali. Grave la situazione della sacrestia dove, quando piove, le infiltrazioni sono evidenti. Con il passare del tempo, causa l'umidità, il soffitto ha ceduto in più punti e il parquet è stato danneggiato. Il campanile evidenzia il distacco di placche di intonaco in più punti, anche all'interno nella cornice di due degli orologi sistemati sui quattro lati della struttura.


Le offerte che arriveranno in parrocchia nei prossimi giorni serviranno a coprire proprio i lavori di riqualificazione del campanile. Quella chiesa, dai registri dell’ufficio parrocchiale, risulterebbe essere stata consacrata nel 1234 per volontà di Sant’Antonio da Padova, venuto a Trieste per fondare una comunità di Francescani fuori Porta Cavana. Le precarie condizioni della Beta Vergine del Soccorso e la necessità di un intervento di restauro - gli ultimi lavori risalgono a più di dieci anni fa - si erano evidenziate già lo scorso maggio quando parte di un cornicione si era staccata dalla facciata crollando nella sottostante piazzetta Santa Lucia.


La chiesa, tutelata dalla Soprintendenza, dopo l'intervento dei vigili del fuoco e fino a che la facciata non è stata messa in sicurezza, era rimasta accessibile solo dall’ingresso secondario di piazza Hortis. La zona antistante l'entrata principale era stata transennata. A causare il danno erano state proprio le infiltrazioni che stanno mettendo a repentaglio anche altri punti della struttura. A quel punto è iniziato l'iter per far partire quanto prima il cantiere che ridarà smalto a quell'immobile di culto.


Intanto per far fronte ad un'altra emergenza, quella del campanile di Notre Dame de Sion, il Consiglio regionale ha approvato l’emendamento presentato dal consigliere regionale di Forza Italia Bruno Marini, erogando un contributo di 40mila euro destinato alla chiesa di via don Minzoni. Le risorse statali che sarebbero servite a sistemare quel campanile sono state perse a causa di un “pasticcio” combinato dalla Soprintendenza. «Spero - auspica Marini - che con questo contributo si riesca intanto almeno a mettere in sicurezza il campanile, evitando crolli-. Riguardo alla Beata Vergine del Soccorso - conclude - sono certo che l'appello lanciato da don Rakic per riuscire ad ottenere un ultimo aiuto toccherà la sensibilità di molti e che i soldi utili a terminare il restauro arriveranno».


Promette di attivarsi quanto prima per dare un aiuto alla chiesa di piazzetta Santa Lucia anche il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Salvatore Porro.


©RIPRODUZIONE RISERVATA


Riproduzione riservata © Il Piccolo