Arbo: se penso che un anno fa vinse Rubbia...

Il musicologo, un ragazzo di San Rocco che insegna a Strasburgo, oggi riceverà il Premio di Patroni

Professor Arbo, lei sembra essere un profeta in patria. Insomma, a Gorizia ha la stima e la simpatia di molti...

Sono davvero grato ai tanti amici che mi apprezzano ma forse bisognerebbe chiedere a loro perché. "In patria", purtroppo, non sono abbastanza presente: vorrei partecipare di più alle attività che si organizzano, ma il tempo non è molto, i collegamenti fra Strasburgo e Gorizia del tutto ingrati, i problemi che la vita quotidiana ti pone sempre troppo numerosi.

Quando ha saputo della vittoria a chi è andato il suo primo pensiero?

Ho sentito un po' d'imbarazzo a dire il vero, soprattutto quando mi sono stati ricordati i nomi dei vincitori precedenti. Subito dopo ho pensato alla mia famiglia, ai miei genitori.

Lei è soprattutto un filosofo della musica. Ma chi è, in breve, un filosofo della musica?

Si potrebbe immaginarlo come "uno" che interpreta dei contenuti di senso della musica più o meno nascosti o occulti. Ma in realtà non è proprio così: è soprattutto "uno" che riflette sulla musica con gli strumenti concettuali e le tecniche argomentative della filosofia. Per dirla in breve, si tratta di costruire teorie capaci di rendere conto di fenomeni che spesso contengono un problema o una domanda non risolta. Per esempio: una musica viene descritta come espressiva, ma perché e per quale ragione abbiamo tendenza a descriverla in questo modo? Quando e in che senso possiamo dire che un ascoltatore ha capito o compreso un brano musicale? In che modo i mezzi informatici hanno modificato il modo di essere delle opere musicali? In che misura la registrazione in studio ha modificato il modo di produrle o di recepirle?

Gorizia ha un'alta concentrazione di filosofi della musica: lei e Quirino Principe... Entrambi siete premi "Santi Ilario e Taziano".

Principe è un grande personaggio: l'ho sempre stimato e ammiro molto i suoi lavori. È una vera anima della cultura mitteleuropea, un esempio di grande energia e finezza di pensiero. Mi rammarico soltanto di averlo sentito troppo poco in questi ultimi anni, ma la vita corre veloce sui suoi binari e si è presi da mille cose.

C'è un luogo di Gorizia a cui, più di altri, è legato?

Non in particolare, però c'è un oggetto che mi viene subito in mente: la stazione meteo dei Giardini pubblici, quella meravigliosa colonnina che sembra restituirci tutta una storia, l'Impero,...

Lei però è sanroccaro. Con il Borgo avrà un legame particolare...

Amo Gorizia e San Rocco è una parte di me. Nella Chiesa di San Rocco ho fatto l'organista per più di vent'anni. Nel Borgo ho molte amicizie. E poi naturalmente il suo cuore pulsante, don Ruggero. Assieme a suor Gabriella, mia insegnante alle elementari (a Le Notre Dame) è per me una figura chiave.

Può definire Gorizia in tre aggettivi?

Ci provo! Quieta, metafisica (un po' come certi quadri di De Chirico), dimenticata. Aggiungendone un altro direi principesca.

C'è un musicista, un compositore, un filosofo, che meglio di altri può venire associato a Gorizia?

Mi vengono subito in mente dei nomi (ma è fin troppo facile, bene o male ci ho dedicato dei libri): come musicista, Seghizzi, o piuttosto i Seghizzi, padre e figlia. Come filosofo, naturalmente, Carlo Michelstaedter. Se poi devo scegliere un personaggio non goriziano che meglio di altri secondo me incarna lo spirito della città direi Gustav Mahler.

Ogni quanto torna "da noi" e come valuta la situazione attuale della città?

Torno a Gorizia almeno tre o quattro volte all'anno, quando posso nei periodi di vacanza. La città era sicuramente più viva trenta o quaranta anni fa, ma in un certo senso non è colpa sua se le cose non vanno più nello stesso modo: a parte la crisi economica, c'è la globalizzazione, che ha completamente ridimensionato non solo le attività economiche e produttive, ma gli interessi culturali e d'intrattenimento. Cosa si dovrebbe fare per una crescita? Potenziare il polo universitario, forse aiutare un po' il piccolo commercio e potenziare i servizi (che un tempo la rendevano molto gradevole). Più nel dettaglio, come valuta la situazione culturale goriziana? Mi pare abbia ancora una buona vitalità. Non si può pretendere sempre di avere il pienone ad ogni iniziativa: Gorizia è pur sempre una città piccola. Non bisogna scoraggiarsi. Di iniziative ce ne sono. èStoria è un'eccellenza e mi pare assai positiva anche Gusti di Frontiera come sono valide altre manifestazioni ancora in grado di valorizzare la città. Tengo, ad esempio, a ricordare i concorsi musicali internazionali e le attività di Icm per la qualità e l'interesse delle proposte.

Alex Pessotto

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