Architettura si piazza seconda nella classifica delle università

Il Censis conferma il podio dello scorso anno tra i corsi di studio a ciclo unico Piccolo passo indietro per l’area Politico sociale, che però conquista il bronzo



Non solo Architettura conferma il secondo posto in classifica, migliora anche il proprio punteggio. Nell’annuale graduatoria Censis sulle università italiane, il corso di laurea di via Alviano rimane sul podio dei percorsi di studio magistrale a ciclo unico e con 101,5 punti fa un leggero passo in avanti conquistando mezzo punto in più rispetto alla graduatoria dello scorso anno. Lo stesso risultato in termini di punteggio, ma non di posizione, lo conquista l’area Politico sociale di cui fa parte Scienze internazionali diplomatiche. In questo caso, i 101,5 punti valgono la medaglia di bronzo e non quella d’argento, conquistata nel 2018 con una valutazione complessiva di 105 punti. Il piccolo passo indietro, in ogni caso, non toglie nulla alla performance del polo universitario goriziano che si conferma ai vertici nazionali per quanto riguarda la qualità dell’offerta accademica.

Complessivamente al corso di laurea in Architettura sono iscritti 239 studenti e questa mattina è giornata di lauree. «Stiamo conservando la posizione con una performance leggermente migliore nonostante il panorama di difficoltà generale per l’università italiana», osserva la coordinatrice Alessandra Marin aggiungendo: «Continuiamo a migliorare l’offerta didattica e l’anno prossimo, in collaborazione con il cluster Aredocasa Fvg, avvieremo un corso opzionale in Hospitality interior design. Chi si immatricola quest’anno avrà poi delle leggere modifiche sul piano di studi perché è prevista sono previste specifiche conoscenze legate ai nuovi strumenti della professione. In sintesi, cìè una costante innovazione e c’è dialogo con il mondo del lavoro. Non rimaniamo né fermi, né chiusi nelle aule. Ogni anno aggiungiamo qualche tassello».

Per sopravvivere ai margini del paese e rimanere quindi attrattivi, l’unica soluzione è quella della qualità. «Questo si fa dialogando con il territorio - sottolinea Marin -. Prima dei test d’ammissione ci sono pre corsi di matematica e fisica, le materie più ostiche e abbiamo avviato una serie di tutoraggi per esercitazioni in aula di alcune materie, diciamo, più ostiche. Ci sono poi gli ex studenti che ci chiedono laureandi per i loro studi. Questo significa che in una professione dove è difficile trovare alti indici di occupabilità, tutti lavorano. Se gestito in un certo modo, piccolo può essere bello».

Sul fronte di Scienze internazionali diplomatiche il Censis non ha fornito dati specifici, per questo il neo coordinatore Diego Abenante può solo dire che i diplomatici goriziani hanno contribuito al risultato complessivo raggiunto dall’Università di Trieste nell’ambito Politico sociale. —



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