Arriva il digitale terrestre

Lo switch-off avverrà gradualmente nell’arco di due settimane interessando prima le quattro province, Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone e le zone pianeggianti (3 dicembre) e successivamente quelle di montagna (13, 14 e 15 dicembre)
TRIESTE.
Dal 3 al 15 dicembre anche in regione si passerà dalla televisione analogica. Lo switch-off, ossia il cambiamento da una modalità all’altra, avverrà gradualmente nell’arco di due settimane interessando prima le quattro province, Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone e le zone pianeggianti (3 dicembre) e successivamente quelle di montagna (13, 14 e 15 dicembre).


Conto alla rovescia. Alle 6.30 del mattino del 3 dicembre inizierà quindi anche per noi il passaggio definitivo al sistema digitale terrestre. Per poter guardare i programmi televisivi sarà necessario munirsi di un decoder per chi ha in casa un televisore con una presa scart acquistato dopo il 2008, o acquistare una tv con un decoder esterno o in alternativa con un sistema già integrato.


Transizione avviata. La nostra regione rispetto alle altre è già molto avanti nella transizione dall’analogico al digitale terrestre come spiega il presidente del Corecom Paolo Francia: «Siamo a buon punto con il passaggio al digitale terrestre, più del 74 per cento della popolazione ha già acquistato il decoder o una tv con il sistema integrato. Non penso quindi che ci saranno dei problemi. Il passaggio sarà graduale interessando per larga parte le quattro province e le zone pianeggianti dove le trasmissioni in analogico finiranno il 3 dicembre e poi sarà la volta delle zone di montagna con lo spegnimento dei ripetitori tra il 13 e il 15 dicembre».


Copertura e territorio. La Rai ha assicurato la sistemazione di ripetitori di sua proprietà coprendo il 97 per cento del territorio nazionale e il 98 per cento di quello regionale per cui nulla cambierà rispetto al sistema analogico precedente. «Anzi – spiega ancora Francia – la Rai si è impegnata a coprire fino al 100 per cento del territorio, anche perché da noi in regione l’1 per cento della popolazione corrisponde a circa 15 mila persone e non son poche». Emittenti e obblighi. Sul versante invece delle tv commerciali, ad esempio il gruppo Mediaset o le emittenti locali, l’obbligo è quello di coprire almeno l’80 per cento del territorio, ma comunque anche in questo caso non ci saranno cambiamenti rispetto a prima.


«Al momento – spiega il presidente del Corecom – non penso che Mediaset farà degli investimenti per assicurarsi una copertura maggiore, anche perché sono costosi, si parla di milioni di euro. In ogni caso nelle zone dove non arriveranno i segnali con il digitale  terrestre si continuerà ad usare come prima il sistema satellitare. E le tv locali continueranno a trasmettere come prima anche con il digitale terrestre».


Programmi e qualità. Ovviamente tutte le trasmissioni resteranno gratuite, sia quelle delle emittenti nazionali che quelle delle tv locali, anzi ci sarà un incremento dei canali a disposizione del pubblico, sottolinea Francia: «I canali aumenteranno in maniera ipertrofica, cioè per ogni frequenza analogica corrispondono quattro canali digitali.


La Rai ad esempio offrirà gratuitamente 13 canali e così vale anche per le emittenti commerciali nazionali e locali. Il problema sta nella qualità della programmazione visto l’enorme proliferare di nuovi canali, nei prossimi anni vedremo se ci sarà una tv di qualità oppure no».

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