Arriva il semaforo intelligente che “parla” con i non vedenti

Un bastone che comunica con il semaforo e aiuta così l’ipovedente nell’attraversamento della strada. Si tratta di “Letismart”, il sistema di comunicazione fra lo strumento in dote alle persone con ridotta capacità visiva e il semaforo stesso, che d’ora in avanti garantirà una sempre maggiore autonomia urbana in città. Attraverso tale sistema l’utente riceverà infatti le informazioni audio che gli consentiranno l’attraversamento pedonale e potrà interagire con il semaforo, il tutto dal proprio bastone bianco.
Non solo: grazie all’utilizzo di una piccola scatola che funziona a impulsi sonori, il non vedente sarà facilitato anche durante i viaggi, nei ristoranti e sui bus, dove potrà comunicare all’autista la necessità di far scendere la pedana prima ancora dell’arrivo del mezzo alla fermata. «Trieste ancora una volta dimostra attenzione e sensibilità verso le persone con difficoltà visive», ha sottolineato il sindaco Roberto Dipiazza ieri all’inaugurazione del semaforo “parlante” all’attraversamento tra piazza della Borsa e via Cassa di Risparmio: «Grazie a questo progetto unico in Italia consentirà di muoversi più agevolmente in città e con la massima autonomia. È un ulteriore passo avanti, grazie all’impiego di tecnologie all’avanguardia e alla costruttiva collaborazione fra gli enti».
L’ideatore di “Letismart” è Marino Attini, presidente della locale sezione dell’Unione Italiana Ciechi, mentre la sua realizzazione è stata affidata all’azienda triestina Scen, ed è il risultato del lavoro congiunto fra Comune, Unione Ciechi stessa, La Semaforica ed HeraLuce. Il primo semaforo intelligente è stato inaugurato come detto ieri mattina fra piazza della Borsa e via Cassa di Risparmio, ma in queste settimane è stata completata l’installazione del dispositivo, pronto per entrare in funzione, su altri 110 semafori del centro.
La loro ubicazione è stata decisa dalla sezione provinciale dell’Unione Ciechi in collaborazione con l’Associazione nazionale Istruttori orientamento mobilità autonomia personale, e riguarda gli itinerari urbani più utilizzati dagli ipovedenti.—
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