Arrivano i piatti del “Palombaro” È la sfida culinaria di corso Verdi

Forse non fondamentale, ma di certo assai importante per l’apertura di un nuovo ristorante in città è la proclamazione di Gorizia-Nova Gorica a Capitale Europea della Cultura 2025. È infatti con questo auspicio – perché, per sapere se la candidatura otterrà il favore della commissione occorre attendere la metà di dicembre – che Saša Ferfolja, assieme alla sua famiglia, ha deciso di compiere un investimento non di poco conto, aprendo un locale nuovo, negli ambienti di corso Verdi che in precedenza ospitavano un negozio Prénatal.
Ferfolja, in particolare, si occuperà della gestione del “Palombaro”, questo il nome del ristorante, che fa chiaramente capire le specialità proposte dal menù: piatti prevalentemente di pesce, senza trascurare una piccola sezione bar.
In cucina, invece, ci sarà Gianluca Tessier. Saša seguirà il locale a distanza. Nato a Trieste, ma da sempre residente a Doberdò, ha solo 22 anni e studia a Milano, all’università Bocconi, dove si è appena laureato conseguendo la triennale in “Economia e finanza”, mentre a breve comincerà la magistrale in “Economia e legislazione per le imprese”. Sarà quindi supportato dalla famiglia e, a tal proposito, occorre ricordare che il padre si è occupato qualche tempo addietro di gestire in via delle Monache “Dal vecio istrian”, che pure aveva specialità di pesce al centro della proposta.
«Non era nei nostri programmi aprire un locale a Gorizia, ma abbiamo saputo che si era liberato uno spazio in pieno centro, nella zona pedonale, e ci è sembrata un’ottima opportunità, anche perché abbiamo potuto usufruire di fondi regionali per l’imprenditoria giovanile che hanno contribuito a spingerci verso un investimento che troviamo interessante, anche perché la mia famiglia già si occupa di ristorazione a Sagrado e mio padre era già attivo sulle navi da crociera, specie in qualità di chef», racconta Saša.
Certo, per aprire il locale non è forse il momento migliore. I lavori (tra i quali l’installazione della cucina e la creazione del bar) son cominciati nello scorso ottobre e l’inaugurazione era già in calendario per marzo. Il coronavirus, quindi, ha fatto slittare l’apertura di ben quattro mesi. «Nel breve periodo, di incertezza ce n’è davvero tanta – continua Ferfolja –. È necessario quindi attendere un paio d’anni per poter vedere qualche risultato ma, se Gorizia e Nova Gorica diventeranno Capitale Europea della Cultura, di prospettive buone ce ne sono eccome: personalmente, confido molto nella vittoria. In sintesi, siamo pessimisti nel periodo breve, ottimisti nel lungo».
In ogni caso, la sfida del “Palombaro” è già cominciata. —
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