«Arsia diventi monumento internazionale»

Avanzata la proposta di ricordare il «più grande disastro minerario d’Italia» avvenuto nel febbraio 1940
Di Maurizio Lozei

TRIESTE. «Vogliamo che la cittadina di Arsia/Arsa diventi Città Monumento Internazionale dei Martiri del Lavoro. Per ricordare, assieme alle altre sciagure minerarie, quello che, nel 28 febbraio del 1940, fu il più grande disastro minerario d'Italia». La proposta di commemorazione e riflessione arriva dal Circolo culturale Istria, assieme all'Amministrazione Comunale di Arsia/Arsa e alla Comunità degli Italiani di Albona. Già da una decina anni, quella terribile sciagura che costò la vita a 185 minatori, viene ricordata con una manifestazione di cordoglio che si svolge nella cittadina istriana. La miniera di Arsia diede carbone all'Austria-Ungheria e poi al Regno d'Italia. Questo bacino carbonifero fu il più grande impianto estrattivo d'Italia e, successivamente, della Croazia. Le vicende di confine, come narrato nel libro "Arsia" pubblicato dal Circolo Istria nel 2007, hanno prodotto una rimozione sui morti della miniera. Le maestranze cadute erano italiane, slovene e croate, con immigrati da tutto il Nord Italia, dalla Toscana e dalla Sardegna. Le vittime furono probabilmente più di 185, pertanto circa un centinaio in più rispetto al disastro belga di Marcinelle del 1956, dove tanti emigrati italiani persero la vita. Stando ai rapporti dei Carabinieri, il terribile incidente di Arsia fu causato dalla riduzione delle misure di sicurezza, legato alla necessità di intensificare la produzione durante il periodo di guerra. Che fosse un impianto estrattivo fondamentale per il Bel Paese ebbe a evidenziarlo pure Alcide De Gasperi, quando nel secondo dopoguerra dichiarò che l'Italia era pronta a accettare delle dolorose rinunce territoriali ma a non cedere la miniera istriana.

«Noi siamo disposti a cedere nel limite del possibile i diritti e gli interessi jugoslavi - disse lo statista trentino - ma non sarebbe equo che le miniere dell'Arsa che potrebbero rendere all'Italia l'80% della produzione nazionale di carbone, le vengano tolte». «I tempi sono maturi per dare a questa località quel titolo internazionale di Città Monumento Internazionale dei Martiri del Lavoro - afferma il presidente del Circolo Istria Livio Dorigo - come concorda pure l'attuale Amministrazione Comunale. Alla manifestazione commemorativa di quest'anno, oltre al Comune di Arsia/Arsa, parteciperanno rappresentanze di tutte le sigle sindacali e Graziano Del Treppo, dirigente Cisl dell'Agenzia Internazionale parigina di tutti i lavoratori. La Regione Veneto donerà al comune la grande mostra documentaria dedicata alla città e presentata lo scorso anno a Trieste e a Muggia, con le progettualità dell'architetto Gustavo Pulitzer nel 1937, case realizzate con l'intento di dare ai minatori luce e salubrità dopo le ore passate nell'abisso. Tutto per non dimenticare quei morti, per capire come pure la tragedia di Marcinelle sia figlia del dramma del'Arsia, con i lavoratori legati alla miniera da contratti/capestro di indirizzo feudale».

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