Arte: un 2014 di grandi mostre. Ma il Fvg resta a secco

di Franca Marri
In attesa di Mex-Pro, l'evento espositivo promosso dal Gruppo78 che ad aprile proporrà le opere di una settantina di artisti messicani alle Scuderie del Castello di Miramare, e in attesa di scoprire cosa ci proporranno le nostre principali istituzioni locali e regionali al Salone degli Incanti o a Villa Manin, che non hanno annunciato nuove idee per i prossimi mesi, un fitto calendario di mostre attende gli appassionati d'arte un po' in tutt'Italia, sin dai prossimi mesi.
Al Museo Peggy Guggenheim di Venezia, dal primo febbraio al 14 aprile si potrà visitare “Temi e variazioni. L'impero della luce”, per la cura di Luca Massimo Barbero. All’interno delle stesse sale, capolavori appartenenti alle avanguardie del XIX e XX secolo si confrontano tematicamente e scientificamente con opere del secondo dopoguerra, fino ad arrivare a toccare i confini della contemporaneità in un percorso espositivo che rappresenta un’occasione unica per osservare l’evoluzione di temi quali la luce, il crepuscolo, il buio, in un confronto costante tra giorno e notte.
Sempre dal primo febbraio e fino al 15 giugno, ai Musei San Domenico di Forlì andrà in scena il “Liberty. Uno stile per l’Italia moderna: capolavori della pittura e della scultura” di artisti quali Segantini, Previati, Boldini, Sartorio, Morbelli, Nomellini, Kienerk, Casorati, Canonica, Trentacoste, Andreotti saranno proposti accanto alle ceramiche di Chini, i ferri battuti di Mazzucotelli, i manifesti di Dudovich e Hohenstein, i mobili di Basile e Bugatti, i vestiti di Eleonora Duse, i merletti di Aemilia Ars, gli arazzi di Zecchin. La rassegna, intessuta di incontri e relazioni inattese, anche con diversi autori stranieri, racconterà in maniera avvincente l’idea di un’arte totale che ha trionfato in quella stagione dell’ottimismo e di incondizionata fiducia nel progresso e che va sotto il nome di Belle Époque
La settimana successiva a Bologna, nelle sale di Palazzo Fava, “La ragazza con l’orecchino di perla”, capolavoro di Vermeer, sarà la star indiscussa di una raffinatissima mostra sulla Golden Age della pittura olandese, curata da Marco Goldin e da Emilie Gordenker, direttrice del Mauritshuis Museum de L’Aja dove il ritratto di Vermeer è conservato.
Al secondo e terzo piano dello stesso Palazzo Fava, sarà quindi allestita un'ulteriore mostra, denominata “Attorno a Vermeer. I volti, la luce, le cose” dove esporranno ventisei pittori italiani di generazioni diverse, astratti e figurativi, invitati a lavorare attorno ai quadri del maestro olandese, attorno ai suoi volti e alla sua inarrivabile luce: dall’8 febbraio al 25 maggio.
Dal 15 febbraio all'8 giugno il Mart di Rovereto dedica un'interessante retrospettiva al pittore, designer, architetto, grafico, fotografo El Lissitzky (Pochinok, 1890 - Mosca, 1941), per la cura di Oliva María Rubio. Attraverso dipinti, progetti tipografici, illustrazioni di libri e riviste, progetti architettonici, fotografie e fotomontaggi, la rassegna vuole ripercorrere l’evoluzione dell’artista attraverso tutti i linguaggi da lui utilizzati per dare concretezza a ciò che intendeva per arte nuova, collettiva e rivoluzionaria. Nello stesso periodo, per la cura di Giovanni Marzari, il Mart proporrà “Mario Radice. Architettura, numero, colore”.
Dal 16 febbraio al 15 giugno il Museo d'Arte della Città di Ravenna propone un'originale esposizione dal titolo “L'incanto dell'affresco”, curata da Claudio Spadoni, direttore scientifico del Mar, e da Luca Ciancabilla, ricercatore del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Bologna (sede di Ravenna). La mostra si dividerà in sei sezioni, ordinate secondo un indirizzo storico-cronologico: dai primi masselli cinque-seicenteschi, ai trasporti settecenteschi, compresi quelli provenienti da Pompei ed Ercolano, agli strappi ottocenteschi, fino alle sinopie staccate negli anni Settanta del Novecento.
Ancora a febbraio due importanti esposizioni si apriranno in contemporanea. “L’ossessione nordica. Böcklin, Klimt, Munch e la pittura italiana”, dal 22 febbraio al 21 giugno a Palazzo Roverella di Rovigo, proporrà le opere dei pittori svizzeri Böcklin e Hodler e dei grandi viennesi e tedeschi Klimt, Klinger e von Stuck, impegnati tra evocazioni mitologiche e dense interpretazioni simboliste dei miti non meno che della vita e dell’anima tipiche della belle époque mitteleuropea.
Sempre dal 22 febbraio, ma fino al 15 giugno, Ferrara ospiterà “Matisse, la figura. La forza della linea, l’emozione del colore”, a Palazzo dei Diamanti. Come suggerisce il titolo la mostra sarà incentrata sul tema della rappresentazione della figura e, in particolare, di quella femminile che ha affascinato l'artista a tal punto da impegnarlo per l’intero arco della sua carriera in una ricerca incessante attraverso tutte le tecniche pittoriche, scultoree e grafiche.
Dal primo marzo al primo giugno, Palazzo Martinengo a Brescia ospiterà la grande mostra “Moretto, Savoldo, Romanino, Ceruti. 100 capolavori dalle collezioni private bresciane”. L’esposizione, che vanta un comitato scientifico internazionale riunito dal curatore Davide Dotti e annovera tra gli altri Pierre Rosenberg, Mina Gregori, Claudio Strinati, riunirà per la prima volta una selezione di cento dipinti di altissima qualità provenienti dalle più importanti raccolte private della città e della provincia di Brescia. Sarà per il pubblico un'opportunità pressoché irripetibile per entrare in contatto con il mondo segreto e inaccessibile delle dimore bresciane, scrigni di tesori d’arte di inestimabile valore.
Infine a Roma, alle Scuderie del Quirinale, una grande mostra sull'artista messicana Frida Kahlo, simbolo dell'avanguardia artistica e culturale messicana del Novecento, sarà visibile dal 20 marzo al 13 luglio, per la cura di Helga Prignitz-Poda. Verranno riuniti attorno ad un corpus di capolavori assoluti provenienti dai principali nuclei collezionistici, opere chiave appartenenti ad altre raccolte pubbliche e private in Messico, Stati Uniti, Europa ad illustrare l'evoluzione della sua produzione: dagli esordi ancora debitori della Nuova Oggettività e del Realismo magico alla riproposizione dell'arte folklorica e ancestrale, dai riflessi del realismo americano degli anni venti e trenta alle componenti ideologico-politiche ispirate dal muralismo messicano. Completa il progetto, una selezione dei ritratti fotografici dell'artista, tra cui quelli realizzati da Nickolas Muray negli anni ’40, suggestivo complemento all'arte della Kahlo.
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