Ascensore al castello: via al progetto-bis

L’aeroporto da una parte. L’ascensore dall’altro. «Che c’azzeccano?». Sembrano argomenti completamente inconciliabili ma sono assolutamente complementari. Sono diventati due simboli delle opere-lumaca. Una tipologia che in una città da “andamento lento” non manca.
Ma oggi queste due realizzazioni sono accomunate da un elemento “temporale”. Si sono sbloccate pressoché in contemporanea. «Gli ostacoli più grandi li abbiamo superati e dirlo, relativamente a uno degli interventi più “disgraziati” nella storia del Comune di Gorizia, ci fa tirare un sospiro di sollievo. Entro il 15 febbraio - spiega il sindaco e assessore comunale ai Lavori pubblici, Ettore Romoli - verrà pubblicato il bando per la ri-progettazione. Quindi, potremo finalmente individuare il o i nuovi progettisti che dovranno disegnare il nuovo assetto dell’ascensore».
Del progetto si iniziò a parlare nel 2000 (giunta Valenti): l’iter andò avanti durante la legislatura guidata da Vittorio Brancati, che rispetto al disegno originale cancellò solo l’ascensore orizzontale (in sostanza, un lunghissimo tapis roulant) che avrebbe dovuto facilitare il collegamento tra via Giustiniani e piazza Vittoria, attraverso galleria Bombi. Poi i nove anni di Ettore Romoli: dalla carta, il progetto prese forma, salvo poi incappare in ritardi, strascichi giudiziari, l’incredibile “doppietta” di fallimenti che vide coinvolte dopo i lavori in piazza Vittoria dapprima la Luci costruzioni e, in un secondo momento, anche la Edilramon.
Luce
sui costi
«L’aumento dei costi complessivi - spiegò di recente il dirigente dei lavori pubblici, Mauro Ussai - si può quantificare percentualmente in circa il 28% rispetto alla spesa originaria. Per arrivare a questa conclusione basta prendere come riferimento alcune cifre partendo dall’importo originario previsto, che era di 8.059.443,90 euro, cifra contenuta nella delibera approvata nel 2005 dall’allora giunta. Ad oggi, i costi sostenuti sono stati di 8.196.443,90 euro, cui ne andranno aggiunti altri 2.100.000 euro, ovvero la cifra necessaria per completare l’opera. Facendo due calcoli, quindi, i maggiori costi sostenuti rispetto all’importo originario sono di 2.237.000, pari, appunto, al 28%».
Il dirigente comunale evidenziò, quindi, la complessità del progetto che comprende la riqualificazione di un’ampia area del centro storico, fra cui piazza Vittoria, la Galleria Bombi e l’area-parcheggio di via Giustiniani, con la realizzazione, oltre che di una scalinata pedonale di accesso al castello anche di una risalita meccanica. «Da qui la difficoltà di definire precisamente ed esclusivamente i costi afferenti ai lavori di risalita - sottolineò -: difficoltà legata al fatto che certe attività e lavorazioni sono state svolte, appunto, per il progetto nella sua globalità e non specificatamente per i lavori di risalita».
I prossimi
passi
In accordo con il sindaco Ettore Romoli, per informare tempestivamente la popolazione, effettuerà un intervento di valutazione ed estrapolazione di talune spese per definire in dettaglio le percentuali di costo di determinati lavori, a partire da quelli inerenti la risalita meccanica.
Costi che sono saliti anche a causa dei tanti incidenti di percorso. Dalle proteste dei comitati e delle associazioni cittadine (con Legambiente e Forum per Gorizia in testa) alle richieste di chiarimento alla Corte dei Conti, al ritrovamento di una preesistenza muraria di origine medievale, che bloccò i lavori una prima volta: la Soprintendenza richiese una modifica progettuale per salvaguardare il “muretto”, il Comune si adegua e nel frattempo - complice il contenzioso con la Luci - si trovò costretto a bandire una seconda gara per il completamento dell’opera. Si aggiudicò l’appalto la Edilramon, che si trovò coinvolta in un giro di fatture gonfiate per lavori mai eseguiti: il caso finì in Procura, con il sindaco Romoli che spiegò: «abbiamo pagato 2.8 milioni, quando ne avremmo dovuti pagare meno di 2.3».
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