Assalto ai ripetitori telefonici Rubate 44 batterie su 9 antenne

Assalto ai ripetitori della telefonia mobile di Monfalcone, Ronchi dei Legionari e Doberdò del Lago. Sono almeno nove i colpi messi a segno e che hanno rischiato di mettere ko l’operatore della Wind Tre: si sono infatti letteralmente volatilizzate quarantaquattro batterie, per un valore del bottino pari a 16 mila euro. Non si sa quando esattamente siano stati compiuti i furti: il gestore del servizio se ne è accorto solo al momento in cui è scattato il controllo di routine per la manutenzione degli impianti. E, a quel punto, è stata amara sorpresa. Le batterie entrano in funzione quando si verifica un blackout e servono a garantire il servizio in assenza di corrente. Data la siccità e gli scarsi temporali solo negli ultimi giorni ci si è resi conto di quanto accaduto.
Probabile la pista del furto su commissione, si tratterebbe infatti del quinto colpo andato a segno nella nostra Regione. La pur singolare sottrazione ha però ampi precedenti sullo Stivale, al punto che alcune compagnie di telefonia mobile hanno iniziato a dotarsi di batterie con gps incorporato, sicché in qualche caso i predoni degli antennoni si sono fregati da soli e son finiti in manette.
Sul caso è al lavoro la Compagnia dei carabinieri di Monfalcone, che martedì pomeriggio ha raccolto la denuncia formalizzata dal dipendente di una ditta che ha in gestione il servizio per conto di Wind-Tre. In apparenza nessun segno di effrazione alle centraline in cui risultavano custoditi i dispositivi. Segno che chi ha operato ha saputo come farlo senza destar sospetti. Oltretutto si è preso anche tutto il tempo necessario, visto che ha dovuto aprire la cabina e smontare l’aggeggio. Aggeggio che, tra l’altro, singolarmente pesa una sessantina di chili. Appare improbabile, dunque, si tratti di una sola persona in azione. Non è detto comunque che i furti siano avvenuti in un’unica giornata: in tal caso i ladri avrebbero dovuto disporre almeno di un furgone, visto che tutte assieme le batterie superano, come peso, la mezza tonnellata. Né si può esser sicuri del fatto che l’azione sia stata consumata di notte: i ladri, che di questi tempi ne sanno una più di Bertoldo, potrebbero essersi camuffati da addetti alla manutenzione e aver agito alla luce del sole.
Questa la dislocazione dei ripetitori saccheggiati: via Romana, via Aquileia, via San Polo e via 24 Maggio a Monfalcone; poi a Ronchi via delle Gamberare e dietro il cimitero; quindi a Doberdò del Lago via Primo Maggio, via Osimo e località Palchisce. Si ipotizza che, attraverso ricettatori, le batterie possano prendere la strada per l’estero. Non si può neanche escludere che i dispositivi siano poi utilizzati per scopi alternativi, spiegano gli addetti ai lavori, come l’alimentazione di pannelli fotovoltaici. —
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