Assiste al furto nella sua casa dal cellulare

Il sistema video collegato allo smartphone permette al proprietario di un alloggio di via Piccardi di far arrestare due ladre
Una volante della polizia
Una volante della polizia

TRIESTE E chi lo dice che i telefonini sono fatti oramai solo per perdersi sui social? Qualche ora fa, in effetti, la tecnologia digitale a portata di mano (letteralmente) ha consentito a un triestino padrone di una casa di via Piccardi di assistere in tempo reale, come fosse un “live” sparato da Facebook, all’incursione di due ladruncole proprio nella sua abitazione, in quel momento incustodita, e di informare immediatamente la polizia di Stato, che ha così potuto arrestarle mentre non erano neanche uscite, ancora, dal palazzo in cui si trova l’alloggio dell’uomo, con al seguito peraltro un bottino che, come si vedrà, definire magro è poco. “Merito” di un sistema di videosorveglianza che lui stesso aveva provveduto a installare nell’appartamento e a collegare al proprio smartphone. Il risultato finale, come detto, sono state le manette, scattate ai polsi di due giovani “zingare” di cittadinanza croata, specializzate per l’appunto nel mordi e fuggi nelle case dopo aver tenuto d’occhio le abitudini dei proprietari. Si tratta di Pamela e Cristina D., di 22 e 25 anni. È successo mercoledì pomeriggio: la Questura ne ha dato notizia ieri dopo il nulla osta di prassi del procuratore capo Carlo Mastelloni.

Le due ladre erano appena entrate in azione nella sua abitazione quando sul cellulare del proprietario è scattata la notifica del sistema “intelligente” di sorveglianza, che a quel punto ha fatto vedere cosa stava succedendo nell’alloggio di via Piccardi: due donne ci stavano rovistando dentro. L’uomo ha telefonato prontamente al 113 e la centrale operativa della Questura ha spedito subito una “pantera” della Squadra volante.

I poliziotti non hanno dato alle due nemmeno il tempo di riguadagnare la strada: le hanno fermate mentre stavano ancora scendendo le scale per raggiungere il portone condominiale e, dunque, l’uscita sulla pubblica via. Pamela e Cristina D. sono state trovate in possesso di alcuni grossi cacciaviti e di una placchetta in plastica rigida, di quelle usate dai topi d’appartamento per far scattare le serrature. Gli attrezzi del mestiere. Quanto al bottino, nella casa del triestino tecnologicamente previdente non erano riuscite a trovare e grattare praticamente nulla. L’unico “trofeo”, rinvenuto dalla Squadra volante nella borsa di una delle due, era una mini-cam senza fili, facente parte dello stesso sistema di telesorveglianza dell’appartamento. Hanno rubato insomma ciò aveva contribuito a smascherarle. Pamela e Cristina D., dopo le formalità di rito in Questura, sono state portate nel braccio femminile del Coroneo, a disposizione del pm di turno Nicola Russo.

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