Atto vandalico nell’antica farmacia di via Carducci

GORIZIA. Questa è la storia di una cattiveria gratuita ai danni di una storica attività goriziana. Sono passati appena un paio di mesi da quando la farmacia “Al Moro” di via Carducci ha ricevuto dalla Regione la targa dorata che contraddistingue i locali storici di primo livello. Il proprietario Fulvio Alesani l’aveva appesa a un paio di metri d’altezza sulla facciata del suo esercizio, ma nella notte fra martedì e mercoledì qualcuno, dotato di scala e attrezzi, è andato a scardinarla e l’ha portata via.
«È un gesto incomprensibile, gratuito - spiega il signor Alesani scuotendo la testa e guardando lo spazio vuoto sul muro -. Anche perché la targa in sè non aveva valore. Escludo che a rubarla sia stato qualche balordo: l’avevo infissa volutamente in alto perché fosse poco raggiungibile. Per prenderla ci voleva una scala, attrezzi adatti e almeno due persone».
Un atto di puro spregio che preoccupa il farmacista: «È un segnale inquietante - spiega -, si comincia con il rubare una targa e si finisce per bruciare i locali. Per fortuna credo che la Regione me ne darà presto un’altra, ma resta la questione di principio: non capisco l’ostilità che traspare dal gesto. Sto pensando comunque di presentare una denuncia alle autorità. Atti di questo genere non dovrebbero restare impuniti».
Anche perché, spiega Alesani, la targa di locale storico non era un semplice vezzo che abbelliva il suo negozio: «Era il riconoscimento ufficiale di un’attività duratura, qualcosa che dava lustro alla città, oltre che alla mia farmacia».
La farmacia “Al Moro” nasce nel lontano 1921, quando il nonno dell’attuale proprietario la aprì all’interno di un edificio del 1739: «Il palazzo fu la prima residenza dei Coronini a Gorizia - spiega il farmacista con il piglio dell’appassionato -. Quando fu edificato sorgeva in un’area ancora poco urbanizzata. Poi nel 1830 un incendio distrusse il tetto: a quel punto il palazzo era circondato da altri edifici e la zona non era più tanto esclusiva. Fu così che i Coronini, piuttosto che restaurarlo, preferirono acquistare l’allora palazzo Strassoldo, oggi villa Coronini». L’antica storia dell’edificio, unita alla novantennale durata dell’attività di famiglia, hanno convinto la Regione a conferire il titolo di locale storico di primo livello alla farmacia. Un riconoscimento che il signor Alesani ha deciso di prendere sul serio: «È una piccola responsabilità - dice -. Con quasi un secolo di storia alle spalle, la nostra farmacia dispone di una sorta di museo di materiali: antichi mortai in pietra, flaconi in vetro di Murano con scritte in latino di epoca austriaca... Ogni volta che qualcuno desidera visitare il locale, indipendentemente dall’attività farmaceutica, noi lo accogliamo sempre a braccia aperte. È il nostro modo di aiutare la città. Proprio per questo mi spiace quel che è accaduto».
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